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Partita dal Foro Sociale Mondiale di Tunisi il 30 marzo, la carovana internazionale antimafia di Libera è giunta in Piemonte. Tre giorni di iniziative in tutta la regione che si concluderanno nella giornata di oggi, anniversario dell’assassinio di Peppino Impastato. 
Ed è stato proprio il presidio di Libera Torino Sud a lui dedicato a organizzare la presentazione del nuovo libro di Roberto Saviano “Zero, zero, zero” ieri sera alla Libreria il Cammello di Nichelino insieme al vicepresidente del Gruppo Abele Leopoldo Grosso, Davide Mattiello, deputato PD e Presidente della Fondazione Benvenuti in Italia e l’assessore del comune di Nichelino Diego Sarno. 
“Per sconfiggere le mafie, bisogna partire dei propri territori, lavorando nei quartieri e provando a scardinare dal basso le logiche di potere mafioso che controllano i territori senza perdere di vista la dimensione globale del fenomeno” hanno spiegato i ragazzi del presidio intitolato a Peppino Impastato che da anni si impegnano e monitorano la situazione politica della zona sud della città di Torino. Una città dove il tasso di consumo di droga è tra i più alti in Italia, anche se, come avverte il vicepresidente del Gruppo Abele Leopoldo Grosso, bisogna prendere con le pinze i dati forniti dalle agenzie ufficiali perché i metodi di rilevazione non sono sempre affidabili. Quello che è certo è il fatto che il mercato della droga a livello globale non ha patito la crisi economica. 
“Le mafie nel corso degli anni hanno saputo evolversi e seguire le mode dei vari periodi storici – ha spiegato Leopoldo Grosso – quando hanno capito che l’eroina aveva dei costi sociali troppo alti a fronte di un rendimento troppo basso, il mercato si è spostato verso la cocaina”. Così a partire dagli anni Novanta la “bianca” ha trovato una nuova e sempre più forte domanda di consumatori contribuendo a creare un flusso incessante di soldi sporchi che ha inondato il sistema economico legale. “Le organizzazioni che gestiscono il traffico internazionale di droga agiscono come dei veri e propri esperti di marketing. Intravedono una possibilità di guadagno e agiscono per perseguirla” avverte Grosso. E all’interno di questa strategia di marketing può essere inserita una certa cultura della velocità e del successo che ha regnato negli ambienti alti della finanza, dell’economia e della politica fino ad arrivare oggi anche nei quartieri più degradati delle nostre città. “Il consumo di cocaina incarna uno stile di esercitare il potere e un modo di vita che si avvicina alla concezione del superuomo che può fare tutto e a cui tutto è dovuto” ha ricordato Mattiello. Una concezione che si incontra sia nelle scuole sia in alcuni luoghi del potere politico e contro la quale bisogna combattere quotidianamente come ricorda Mattiello: “Ognuno di noi deve provare nel suo piccolo a scardinare questa concezione che è dannosa per la democrazia”