A Damanhur

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Un articolo di Valentina Ciappina – Damanhur: i suoi “cittadini” la definiscono nazione, popolo, città-stato, monastero per famiglia, Città Santa del futuro, Via Horisiana, Federazione di comunità.

Si trova a circa quaranta km da Torino, a Vildracco e dal 1992 diviene famosa in tutto  il mondo, dopo la scoperta dell’incredibile tempio sotterraneo, tenuto nascosto per circa sedici anni.Un luogo in cui si uniscono le antiche tradizioni egizie ,celtiche ed esoteriche ai più recenti apporti esoterici. Lo racconta bene il sociologo Luigi Berzano nel libro “Damanhur, Popolo e Comunità”.

E’ in questa straordinaria cornice magica avvolta dalla natura che si è svolto il convegno “Natura e Religione”.

Un convegno organizzato dall’AIS(Associazione Italiana di Sociologia) , in collaborazione con la Fondazione “Benvenuti in Italia”, l’aps “Conacreis”, l’aps “Damanhur”, il Comune di Vidracco.
La proposta è stata quella di vivere la comunità per tre giorni e di approfondire i rapporti e le complesse affinità elettive tra natura e religione, spazio/paesaggio/luoghi e religioni, ecologia e teologie, movimenti ecologici e nuovi movimenti religiosi.

In quell’occasione sono stati presentati inoltre due volumi:

”Comunità spirituali del XXI secolo. Il caso Damanhur” con gli autori Maria Immacolata Macioti (Università La Sapienza, Roma) e Michele Del Re (avvocato esperto di movimenti spirituali) e ”Credere è reato? Libertà religiosa nello stato laico e nella società aperta” con il curatore Luigi Berzano (Dipartimento di Scienze Sociali, Università di Torino).