Renzi [e 416 ter]

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416 ter: una riforma a mezz’aria

Lettera aperta al segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi

 

Durante la campagna elettorale centinaia di migliaia di cittadini e centinaia di candidati aderirono alla Campagna “Riparte il Futuro” promossa da Libera, per chiedere la riforma dell’art. 416 ter del codice penale che sanziona lo scambio politico-mafioso.

Obiettivo: aggiungere al testo le parole “altra utilità” (come aveva immaginato fin dall’inizio l’ideatore della norma, Giovanni Falcone), per rendere più efficace lo strumento con il quale si colpisce una delle articolazioni fondamentali del potere delle mafie, il rapporto con la politica.

 

La Commissione Giustizia della Camera, raccolto il mandato e individuati nel sotto scritto e nell’on. Dambruoso i relatori, si mise subito al lavoro, sintetizzando le diverse proposte di legge che avevano tradotto l’auspicio della Campagna e animando un fitto calendario di audizioni con magistrati, docenti universitari, avvocati per raccogliere indicazioni e preoccupazioni. Al termine di questo percorso la Commissione votò all’unanimità il testo da portare in Aula, in tempo per cominciare la discussione generale il 15 Luglio, come previsto. Il 16 Luglio l’Aula approvò il testo, senza emendamenti, all’unanimità (!).

 

Il 23 Luglio, poche ore prima che la Commissione Giustizia del Senato, convocata in sede deliberante, affrontasse la proposta di legge, si manifestarono con forza alcune perplessità sulla bontà del testo. Forse complice il caldo incipiente, tutto a quel punto si arenò.

 

Da allora sono passati quasi cinque mesi e molte cose sono cambiate sul piano politico.

Chi ha lavorato allora in Commissione Giustizia alla Camera ha fatto del proprio meglio, nelle condizioni date, per mediare tra le forze in campo la sintesi più alta. Non ritenendola mai, proprio per questo, perfetta. Oggi ci sono nuove energie e differenti geometrie. Oggi quella buona sintesi, può diventare migliore.

 

Le prime missioni della Commissione Antimafia, della quale ora faccio parte, stanno per altro confermando l’attualità e l’urgenza di intervenire sul rapporto tra politica e mafia, rapporto padre di infinite corruzioni e di altrettanti sprechi.

 

Una cosa nessuno di noi può permettere che accada: che dopo tutto questo sforzo, il risultato finale sia un nulla di fatto. Sarebbe una beffa insopportabile e inspiegabile: una svolta nel verso sbagliato.

 

On. Davide Mattiello