Comuni Rossi?

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Le elezioni comunali del 18 e 19 maggio, a cui sono seguiti i ballottaggi dello scorso weekend, ci restituiscono un’immagine del paese apparentemente mutata non solo rispetto all’ultima tornata delle amministrative, ma anche rispetto alle elezioni politiche di febbraio. Questa, almeno, è l’impressione che se ne ricava leggendo le prime pagine dei giornali, che titolano, come «la Repubblica»,“Il centro-sinistra vince 17-0”.

Risultato impressionante, certo, che non può che fare piacere alla Fondazione Benvenuti in Italia che da sempre crede in un centro-sinistra moderno e riformista a guida del futuro del nostro Paese. Siamo stati tra i primi a credere nella candidatura alle primarie capitoline di Ignazio Marino e lo abbiamo lealmente sostenuto in ogni fase della competizione elettorale con i nostri amici e collaboratori romani. Registriamo inoltre con soddisfazione un dato culturale: l’avanzata del centro-sinistra in contesti in cui la maggioranza era da tempo saldamente in mano al centro-destra – pensiamo alla Treviso del sindaco-sceriffo Gentilini o a larga parte della Sicilia – è un dato davvero inedito e promettente. Quasi inaspettatamente si registra un arretramento del Pdl e della Lega nelle loro roccaforti, senza peraltro che ci sia una parallela avanzata del MoVimento 5 Stelle, forse penalizzato da prese di posizione che all’elettorato possono apparire poco costruttive.

Siamo quindi di fronte a un cambiamento epocale? Il vento – per riprendere uno degli slogan più fortunati della campagna per Pisapia sindaco di qualche anno fa – sta cambiando? La cautela è d’obbligo e non solo perché i sondaggi dei maggiori istituti di ricerca italiani non segnalano affatto una tendenza pro-PD così pronunciata. Certo si potrebbe argomentare che negli ultimi anni i sondaggisti ci hanno fornito spesso previsioni errate, ma la ragione per cui bisogna guardare con attenzione ai risultati delle consultazioni dello scorso weekend è un altro. Il vero vincitore è stato l’astensionismo, che ha superato il 50%. Da sempre impegnati sui fronti dell’educazione alla cittadinanza e della lotta all’astensionismo, non possiamo non guardare con preoccupazione a questo fenomeno, che indebolisce lo spirito e la pratica democratici e le libertà di tutti. È anche per questo che continuiamo e continueremo le nostre attività educative, di studio e di divulgazione per costruire, insieme al maggior numero possibile di persone, il Paese che vogliamo.

Francesco Regalzi