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La violenza verbale non ha nulla a che fare con la verità: le parole che Bolzoni mi riserva nel suo articolo su Repubblica non hanno l’obiettivo di esprimere un giudizio critico, ovviamente legittimo, sul lavoro fatto per la riforma del 416 Ter.

Hanno l’obiettivo di screditare me, il mio percorso, riducendomi al rango di un furbetto, viscido e pavido. Mi chiedo perché? Le scelte faticose che ho fatto fin dal mio ingresso in Parlamento parlano chiaro e sono note. La tanto ‘vituperata’ riforma del 416 ter, ha intanto aggiunto dopo 20 anni le parole ‘altra utilità’, raccogliendo il 16 luglio l’unanimitá dei consensi alla Camera.

Perché allora usare parole buone soltanto a delegittimare una vita di impegno, che con tutti i suoi limiti, ha coinvolto e coinvolge migliaia di persone in tutta Italia? A chi ho pestato i piedi, per meritare un attacco così violentemente subdolo? Non mi faccio intimidire e vado avanti, pronto come sempre a dare conto del mio operato a chi è disposto a dialogare. Fermo invece, con chi vuole soltanto offendere.