Crollo al Darwin: emergenza

Alice Giordana per Acmos – Oggi un pezzo di soffitto è crollato nel liceo Darwin di Rivoli, nell’aula attigua a quella nella quale cadde il soffitto che uccise il Vito il 22 novembre del 2008. Una notizia che fa riflettere, un’altra ondata di amarezza per la famiglia Scafidi, che ha dovuto aspettare il 15 luglio del 2011 per vedere condannato unicamente Michele Del Mastro a quattro anni di reclusione e che ancora oggi continua a lottare per tenere alta l’attenzione sul tema della sicurezza nelle scuole.

La situazione a livello nazionale è infatti decisamente critica e nonostante la grande attenzione dell’opinione pubblica e dei media, le risposte politiche non sono state sufficientemente decise e tempestive.

A livello nazionale sono stati stanziati dei finanziamenti resi espliciti con la Gazzetta Ufficiale 215 del settembre 2010 e destinati alle scuole nelle quali sono state rilevate carenze nella sicurezza degli edifici, allaRegione Piemonte sono stati assegnati 24.950.ooo euro, suddivisi tra asili, elementari, medie e superiori, di cui in particolare 1.000.000 destinati al Darwin e al Romero. Di questi fondi però per ora non si ha notizia: non si sa se siano effettivamente giunti a destinazione e come siano stati impiegati e questo è particolarmente grave.

Abbiamo sentito Cinzia Scafidi per avere un commento su quanto successo oggi. Dalle dichiarazioni rilasciate si scopre che il crollo poteva essere evitato, se solo si fosse intervenuti.  Cinzia, infatti, sostiene: “Nelle udienze del processo per Vito, ho portato delle foto della classe 5f: già prima del crollo erano presenti dele crepe che gli architetti sostenevano essere crepe di assestamento. Evidentemente la questione è stata sottovalutata, ma non me ne stupisco, purtroppo. Quella stanza era sotto sequestro, ma so che era utilizzata come archivio: sono molto arrabbiata per quello che è successo, perché è evidente che bisognava puntellare quel controsoffitto“.

Un fatto, quello accaduto oggi a Rivoli, che non scoraggia l’azione di Cinzia, sempre in prima linea per garantire la sicurezza delle scuole italiane: “Ad ogni modo mi è stato riferito da Ministero che ai primi di febbraio partirà il tavolo tecnico per la sicurezza degli edifici scolastici, e io ne farò parte: continuerò la mia battaglia in quella sede perché tragedie come quella di Rivoli non debbano ripetersi”.

Il nuovo crollo è un segno importante della necessità primaria di interventi celeri ed efficaci. Perché in un Paese civile come il nostro non si può morire a scuola. Un Paese che non investe nella scuola è un Paese che non ha rispetto delle persone, dei ragazzi, delle famiglie e dei lavoratori e che non può costruire le basi per il proprio futuro.il nuovo crollo è un segno importante della necessità primaria di interventi celeri ed efficaci. Perché in un Paese civile come il nostro non si può morire a scuola. Un Paese che non investe nella scuola è un Paese che non ha rispetto delle persone, dei ragazzi, delle famiglie e dei lavoratori e che non può costruire le basi per il proprio futuro.