Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi

Biani

La Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi è stata lanciata a livello nazionale qualche giorno fa per accendere i riflettori sul problema delle politiche migratorie che interessano il territorio europeo. Molte città, tra le quali Genova, Venezia, Alessandria hanno già aderito all’iniziativa. A Torino, il Coordinamento Non solo Asilo ha lanciato la marcia per venerdì 11 settembre 2015, ore 18, alla Mole Antonelliana. Si camminerà fino a Piazza Castello, scegliendo di attraversare il cuore del centro di Torino, partendo dal luogo simbolo della cultura piemontese, la Mole.

Le ragioni per le quali la Marcia viene promossa nella nostra città partono dalle riflessioni su Torino come città di accoglienza. Una città che non sarebbe nata e cresciuta senza le migrazioni. Una città che oggi può e deve ancora scommettere sull’altro, per superare la crisi e trovare nuove energie vitali.

Promuovono l’iniziativa le associazioni del coordinamento Non solo Asilo:

Acmos, Associazione Soomaaliya Onlus, Crescere Insieme, Casa di Carità, CCM, CISV, Cooperativa Alice, Cooperativa Orso, Engim Piemonte, Gruppo Abele, Mary Poppins cooperativa sociale, Mosaico – azione per i rifugiati, Piam, Società San Vincenzo de Paoli Torino, Ufficio Pastorale Migranti Torino. Le prime adesioni territoriali arrivano dalla Fondazione Benvenuti in Italia, Carovane Migranti, Coordinamento Immigrati Cgil Torino, Cgil Torino, Terra del Fuoco.

I primi aderenti sul territorio sono stati la Fondazione Benvenuti in Italia, Carovane Migranti, Coordinamento Immigrati CGIL Torino, CGIL Torino, Terra del Fuoco, CISL, ANOLF, Ufficio stranieri CISL, COP – Consorzio delle Ong Piemontesi, Libera Piemonte, Amnesty International Circoscrizione Piemonte e Valle d’Aosta, Alt[r]e Prospettive, Comune di Condove, Comitato Diritti Umani del Consiglio Regionale del Piemonte, L’Altra Europa con Tsipras di Torino, Associazione Casa dei Popoli onlus, Associazione Viartisti Teatro, En.A.I.P. Piemonte, Comunità Cristiana da via Germanasca, CICSENE, Associazione Rete Solare per l’Autocostruzione, Comitato Torino Mano nella Mano contro il razzismo, ASGI – Associazione studi giuridici immigrazione, Gruppo teatrale Donne di sabbia, Associazione Rainbow for Africa Onlus, Partito della Rifondazione Comunista di Torino, Azione Civile, Pequeñas Huellas, Idea Rom Onlus, UIL Piemonte,  Associazione Islamica delle Alpi, Angalia, TFF – Torino FIlm Festival, TGLFF – Torino Gay e Lesbian Film Festival, Gruppo PD del Comune di Torino, Giovani Democratici, Comitato di solidarietà Ex-MOI.

Riportiamo inoltre interamente l’Appello nazionale:

“E’ arrivato il momento di decidere da che parte stare. E’ vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte.

Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. E’ difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un’altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno.

Sono questi gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle.

La Marcia degli Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà. E’ l’inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano.

Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace.
Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti.
Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze.

Venerdì 11 settembre lanciamo da Venezia la Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi. In centinaia cammineremo scalzi fino al cuore della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica. Ma invitiamo tutti ad organizzarne in altre città d’Italia e d’Europa.

Per chiedere con forza i primi tre necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:
1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. accoglienza degna e rispettosa per tutti
3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
4. creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino 

Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme.”

 

Vi aspettiamo l’11 settembre, alle 18, alla Mole Antonelliana.