Brexit: Roger Casale commenta la “Internal Market Bill”

 

La Camera dei Lord britannica ha bocciato le parti più controverse del contestato disegno di legge “Internal Market Bill”, voluto da Boris Johnson per aggirare gli obblighi dell’accordo di divorzio Brexit tra UE e UK, firmato dallo stesso premier britannico lo scorso autunno. È stata una batosta: 165 voti favorevoli alla legge contro ben 433.

La “Internal Market Bill” è stata affondata dalla Camera Alta del Parlamento di Westminster nei due punti più controversi: quello che prevede decisioni unilaterali sui controlli delle merci che dalla Gran Bretagna arrivano in Irlanda del Nord (che per l’Europa potrebbero “inquinare” il mercato unico UE) e il secondo sugli aiuti di Stato, in questo caso a Belfast, altro punto cruciale dei negoziati Uk-Ue sui rapporti futuri.

L’UE ha già intrapreso vie legali e intimato al governo britannico di ritirare il disegno di legge entro la fine del mese. Ma Londra, come confermato anche stamattina dal portavoce del premier Johnson, “crede che questa sia una legge necessaria per il mercato interno”.

(Fonte: La Repubblica.it)

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Noi della Fondazione Benvenuti in Italia siamo convinti che le disuguaglianze interne all’UE, la possibilità di farsi concorrenza sleale tra Paesi membri e gli strappi continui ai principi fondamentali dello Stato di diritto, stiano minando dall’interno l’Unione Europea. L’Uscita del Regno Unito, inoltre, ha inflitto un’ulteriore ferita al progetto.

Per questo motivo abbiamo chiesto a Roger Casale, presidente di “New Europeans” e attivista “No Brexit” di commentare quanto accaduto, per aiutarci a comprendere e continuare a coltivare insieme il sogno di un’Europa unita, fondata su uguali diritti e doveri. Roger, lo ricordiamo tutti, è un inglese di origini italiane con cui abbiamo conversato già diverse volte, per discutere di diritti, Europa e libertà di stampa. È stato con noi a Scandicci per il lancio della campagna #ONEurope: same rights, one Republic e per noi rappresenta un testimone privilegiato a cui chiedere conto della situazione in UK.

<<Un Primo Ministro che rifiuta di rispettare la legge e gli accordi concordati, preoccupandosi unicamente dei litigi interni al partito conservatore non è più degno di governare. Boris Johnson è fuori controllo, come se si trovasse in un sottomarino che va giù, verso il fondale. La speranza è che quando toccherà il fondo non cominci a scavare! L’unica via di uscita che vedo è una proroga del periodo di transizione, sotto un altro nome. A lungo termine, sono sicuro che il Regno Unito cercherà di tornare nel’UE a cui appartiene. Il Regno Unito può e deve ancora contribuire al futuro dell’Europa Unita, ma prima è necessario mandare a casa i populisti.>> Commenta duramente Roger Casale.