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Articolo Valentina Ciappina
Da qualche tempo ha ripreso attività e visibilità la campagna contro le sette. Quali siano questi inquietanti e misteriosi gruppi religiosi, non è dato sapersi. Ma il fantasma delle sette, specie di quelle sataniche, pare aggirarsi per l’Italia con miriadi di individui manipolatori, plagiatori e altro. Il Ministero degli Interni ha imposto alle questure di attivare le SAS (Squadre anti Sette). I poliziotti incaricati si trovano così a dover cercare un qualcosa di cui nemmeno i maggiori studiosi delle religioni sono a conoscenza.

Ma se dietro a tutto ciò ci fosse un certo fastidio per le religioni, specie se più piccole? E che questo non celi un vero rischio per la libertà religiosa?

Anche i segni della presenza cristiana paiono dare sempre più fastidio, a patto che non siano quelli “politicamente corretti” , cioè impegnati nel sociale , a difesa delle fasce più marginali del mondo giovanile e dei  i diritti civili.

Si nota dunque che alla tradizione cristiana è lecito rivolgere le offese più aspre e ingiuriose.

Nel corso del concerto del Primo Maggio un cantante ha mimato il gesto rituale della consacrazione dell’ostia, durante la messa cattolica, avendo però tra le mani un preservativo al posto dell’ostia. In un recente video  di David Bowie, la celebre rockstar rappresenta Gesù che, dopo aver malmenato un mendicante, entra in un bordello e seduce una suora sulle cui mani subito dopo si manifestano le stigmate. Nelle scuole, a iniziare da quelle materne, non si contano più quelle che cancellano rigidamente le parole Natale, Pasqua e altre. E’ tutta una galleria di episodi blasfemi che si possono vedere visitando il sito www.intoleranceagainstchristians.eu .

Possiamo prevedere che i prossimi bersagli, dopo le introvabili sette sataniche, saranno le Chiese pentecostali etniche, quando queste rappresenteranno per la quota di aderenti una forte componente dell’universo religioso.

Di recente al Salone del Libro, il laico Ernesto Galli della Loggia ha detto in una conferenza che tutto ciò è sufficiente per suscitare la preoccupazione di qualunque coscienza liberale. Qui infatti non si tratta tanto di cristianesimo, di Chiesa o di religione, bensì di qualcosa di ben più importante. Si tratta di libertà. Si tratta  anche di storia, se si pensa che in Europa la libertà religiosa ha rappresentato l’origine di tutte le libertà civili e politiche.

La libertà religiosa significa la libertà di essere quel che si vuole e di essere come si vuole, nel rispetto degli ordinamenti legislativi comuni. E tutto ciò vale in particolare per le piccole minoranze. Lo ripeteva anche la figlia dell’ebraismo rivoluzionario Rosa Luxemburg: “La libertà è sempre e solo la libertà di chi la pensa diversamente”.

Valentina Ciappina