Riunito l’osservatorio per l’edilizia scolastica

Martedì 19 maggio 2020 è stato convocato in videoconferenza l’Osservatorio nazionale per l’edilizia scolastica. Un incontro importante, anche visto che l’ultima riunione, convocata per il 24 febbraio, era stata annullata a causa dello tsunami Covid19 che in quei giorni aveva investito in primis la Lombardia e che di lì a poco avrebbe dato vita al lockdown.

All’incontro ha partecipato in introduzione la Ministra Azzolina, per dare alcuni numeri: 1750 gli interventi programmati, 5560 indagini diagnostiche, 320 milioni autorizzati per le Regioni e 855 milioni per le città metropolitane. Non sono stati dati i numeri degli interventi e degli stanziamenti necessari, dunque resta da capire quale sarà l’impatto di questi nel panorama complessivo. L’obiettivo sottolineato dalla Ministra è inserire in questa fase di decreti per la ripartenza una semplificazione delle procedure, quali ad esempio le modifiche richieste dalle Regione affinché alcuni piani di intervento non passino più dal MEF ma vengano approvati dal MIUR.

Un altro tema caldo in questo momento è la ristrutturazione degli spazi per affrontare l’emergenza, la cosiddetta ‘edilizia leggera’ volta ad adeguare gli spazi (sanificazione, duplicazione spazi,…).

La riunione è stata molto partecipata e i rappresentanti degli enti locali, l’Upi e l’Anci, hanno sottolineato l’importanza di dettare queste norme con estrema rapidità, per essere realmente pronti a settembre.

Purtroppo su alcuni punti non ci pare siano stati fatti passi avanti: la nota dolente su tutte è quella relativa all’anagrafe dell’edilizia scolastica, ancora non completa perché mancano all’appello 2-3 regioni (i dati purtroppo precisi non sono stati dati). Una volta di più vogliamo sottolineare che se si fosse arrivati all’emergenza Covid19 con un’anagrafe dell’edilizia scolastica completa, sarebbe stato assai utile per poter riprogettare con solerzia la didattica a partire dalla conoscenza degli spazi a disposizione, dalle loro caratteristiche, dai piani necessari per il recupero delle aree non attualmente utilizzabili. La mappatura aggiornata sarebbe stata oltremodo utile, anche in vista di una programmazione didattica che sia una programmazione di prossimità, capace di rigenerare il patto tra scuola e territorio, anche per mezzo della tessitura delle realtà associative.

Dal canto nostro abbiamo sottolineato l’importanza del lavoro sulla cultura della sicurezza, che vada oltre le questioni strutturali e che approdi a un lavoro olistico che metta al centro chi vive la scuola tutto l’anno e lo faccia sentire protagonista del contesto. Il tavolo associativo, che dovrebbe puntare su questo aspetto (e distinguersi dalla ‘cabina di regia’ nella quale siedono gli enti locali e che affronta i temi più tecnici) non è ancora stato mai convocato e in più interventi si è sottolineata l’urgenza di questo incontro. La sottosegretaria Anna Ascani ha rassicurato i presenti dicendo che sarà calendarizzato a breve. Speriamo dunque che in pochi giorni ci si possa ritrovare, anche perché la fase che stiamo vivendo e quella che verrà pongono al centro la sicurezza, ma è fondamentale affrontarla non solo dal punto di vista sanitario quanto piuttosto secondo una cultura che abbracci le varie sfere della vita del singolo e della collettività. E la scuola riveste un ruolo centrale.