Dopo la riunione con i Fondatori e i Sostenitori della Fondazione, Benvenuti in Italia ufficializza la decisione di sostenere le ragioni del NO al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre 2020. Una posizione che è stata preceduta dall’adesione all’appello lanciato da Rosy Bindi da parte di Davide Mattiello, presidente della Fondazione Benvenuti in Italia.
La Fondazione esprime, quindi, contrarietà alla riforma che prevede il taglio dei parlamentari entrando nel merito delle questioni, anche grazie all’analisi svolta da Anna Mastromarino, costituzionalista e tra i Fondatori di Benvenuti in Italia, apertamente schierata per il NO.
Le ragioni del no nascono, prima di tutto, perchè la riforma appare completamente appiattita sui numeri, senza una minima valutazione del contesto. Non è possibile, infatti, cambiare un aspetto rilevante del funzionamento delle camere (ossia la loro composizione) senza aver armonizzato l’intervento con la legge elettorale, con i regolamenti parlamentari e con l’organizzazione del bicameralismo. È, inoltre, sbagliata la comparazione puramente numerica con altri Stati, che hanno forme di governo e tipi di Stato diversi.
Approfondendo la questioni:
- la riforma non è lo strumento per ridurre le spese della politica, che richiederebbe una più seria analisi tra i costi della democrazia e gli sprechi o i privilegi della classe dirigente.
- Il mero taglio dei parlamentari accresce la difficoltà di intercettare i bisogni dei territorio e la sotto rappresentazione di intere aree del Paese.
- A essere colpite saranno saranno soprattutto le opposizioni che non avranno i numeri necessari neppure per essere presenti in tutte le Commissioni, dal momento che alla Camera non è possibile essere iscritti a più commissioni.
- La riforma rende ancora più difficile l’accesso delle donne nel mondo della politica, già difficile con i numeri attuali, pressocché impossibile quando le elezioni al parlamento diventeranno un affare per pochi.
- La riduzione del numero di parlamentari, infine, non dà alcuna rassicurazione sul rinnovamento dei metodi di selezione. Al contrario, autoreferenzialità, denaro, personalizzazione, sistema delle lobbies e zone ancora più grigie di clientelismo diventano maggiormente probabili.