Ieri, 8 giugno 2016, è stata approvata definitivamente alla Camera dei Deputati la modifica all’articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, in materia di contrasto e repressione dei crimini di genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale.
La legge è stata approvata in via definitiva in terza lettura con 237 voti a favore, 5 contrari e 102 astenuti.
L’articolo 1 è stato riformulato come segue, dopo la ritrasmissione della proposta di modifica dal Senato alla Camera:
« 3–bis. Si applica la pena della reclusione da due a sei anni se la propaganda ovvero l’istigazione e l’incitamento, commessi in modo che derivi concreto pericolo di diffusione, si fondano in tutto o in parte sulla negazione della Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale, ratificato ai sensi della legge 12 luglio 1999, n. 232».
Davide Mattiello, ex Presidente di Benvenuti in Italia e Deputato del Parlamento, ha fatto parte del Comitato dei 9, gruppo composto dai relatori e alcuni altri Deputati di maggioranza e opposizione che seguono l’ultimo pezzo di iter e commenta così la vicenda: “i reati non esistono in natura, diventa reato quel comportamento che una certa società in un certo tempo ritiene ripugnante, pericoloso, dannoso, tanto da meritare una sanzione giudiziaria e penale. Il Parlamento italiano introducendo questo reato ha dichiarato ripugnante, pericoloso e dannoso il comportamento di chi per propagandare, istigare, incitare idee o atti discriminatori o violenti fondati sull’odio razziale o religioso, neghi in tutto o in parte l’esistenza della Shoah o di altri fatti analoghi secondo il riferimento allo statuto della CPI. Al giudice toccherà volta, volta stabilire se il fatto negato sia riferibile all’elenco della CPI e se sia accaduto per davvero e fare per questo potrà continuare a riferirsi alle sentenze passate in giudicato di Corti Internazionali o da atti di organismi internazionali o sovranazionali di cui l’Italia è membro. Un bel passo avanti!
Renzo Gattegna, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha commentato: “l’Italia scrive una pagina storica della sua recente vicenda parlamentare e dota il legislatore di un nuovo fondamentale strumento nella lotta ai professionisti della menzogna tutelando al tempo stesso, con chiarezza, principi irrinunciabili quali la libertà di opinione e di ricerca”.