Marco D’Acri – Pino Masciari: la doppia intervista

 

 

 

Intervistiamo Pino Masciari e Marco D’Acri, candidato alle primarie del centrosinistra per il comune di Grugliasco, in provincia di Torino.

 

Qual è il tuo pensiero sulla politica piemontese alla luce di quanto scaturito dall’Inchiesta Minotauro?

 

Pino: Io credo che sia necessario passare alla Fase 2, intendendo con Fase 2 la necessità di ripulire dalle scorie malsane gli organi di rappresentanza politica, ovvero i partiti. Uso il termine Fase 2 non a caso: non si può solo parlare di economia, finanza e bilanci. Vorrei sentire parlare di etica e di moralità nella Pubblica Amministrazione

Marco: Come ricordava Borsellino i rappresentanti politici non devono solo essere onesti ma anche apparire distanti da ogni interesse criminale.  Per questo, pur con l’obbligo di essere garantisti, i partiti politici non possono basarsi solo sui risultati delle inchieste giudiziarie ma debbono applicare al loro interno un serio impegno di selezione della classe dirigente.  E’ necessario restringere i filtri e alzare le antenne.  La politica piemontese deve prendere atto delle terribili infiltrazioni criminali presenti nel nostro tessuto economico e imprenditoriale, come segnalato nell’inchiesta Minotauro.  Deve quindi affrontare il tema come emergenza non rinviabile e partecipare, in maniera seria e costante, agli sforzi per combattere ogni organizzazione criminale, efficaci se compiuti con una comune azione di politica, magistratura, associazioni datoriali, sindacati e società civile.

 

Cosa pensi della richiesta della costituzione di commissioni comunali antimafia nei comuni?

 

Pino: ne sto facendo argomento di discussione in tutti gli eventi a cui sono invitato: non si può più parlare di strumenti da adoperare in situazioni di emergenza, perchè ormai le mafie sono divenute ‘normali’. E’ quindi necessario che le commissioni comunali antimafia diventino strumenti altrettanto normali.

 

Marco: La trovo un’ottima idea se correlata a un serio impegno culturale e civile.  Bene ha fatto il mio amico Davide Guida a Moncalieri a coinvolgere l’amministrazione comunale a fianco degli sforzi della magistratura.  La commissione antimafia sarà utile se diventerà il luogo del confronto e dell’impegno con la città.  Se si occuperà di trasparenza nelle procedure di appalto e assegnazione delle consulenze del Comune e delle società partecipate. Se coinvolgerà gli operatori economici e i commercianti che, in una fase di crisi e di difficile accesso al credito, rischieranno di cadere nelle mani di usurai e criminali. Se promuoverà il controllo sulle procedure di sicurezza in cantiere per le imprese che lavorano per la pubblica amministrazione. Per tutto questo serve una cinta culturale che potrà trovare nella commissione consiliare un alto sugello civico e di confronto.

 

Come possono difendersi dalla crisi che sta investendo il Paese i comuni come quello di Grugliasco?

 

Pino: In questo Paese esistono e coesistono da sempre innumerevoli esempi di eccellenza artigiana, industriale e imprenditoriale; la crisi è grave, ma va affrontata con la giusta energia. Questa energia si chiama libertà di impresa, e non mi stancherò mai di ripetere che non esisterà mai libertà di impresa finchè esisteranno consorterie che azzoppano il mercato . Grugliasco  può crescere se sarà amministrata con criteri moderni, efficienti e trasparenti. Una città bene amministrata è la ricetta migliore per combattere la crisi. Conosco Marco, così come conosco le sue doti di amministratore pubblico: sono certo che potrebbe ben operare per il bene di Grugliasco.

 

Marco: Il ruolo delle associazioni sarà fondamentale nel rendere i comuni solidali. La sussidiarietà con le associazioni nell’erogazione dei servizi sociali potrà rappresentare una prima risposta. Nei prossimi anni nessuno dovrà sentirsi solo e si guarderà al Comune come il garante della tenuta sociale della comunità.  A Grugliasco, come in altre città della cintura, la crisi ha impattato in maniera forte e dovremo reagire.  Per Grugliasco l’opportunità sarà rappresentata dal polo scientifico che dovremo sfruttare come calamita per gli investimenti privati nel campo della ricerca e per nuove attività commerciali. La sostanziale abbondanza di infrastrutture viarie e ferroviarie, la vicinanza con il confine francese, rende Grugliasco un buon luogo di investimenti e dovremo promuovere il territorio in questa maniera.  Infine, con un’azione coordinata dalla Provincia di Torino, dovremo fare in modo che il tessuto dell’industria tradizionale in difficoltà diventi uno degli obiettivi del prossimo piano di investimenti strutturali dell’Unione Europea.  Per farlo dovremo promuovere un tavolo da questa primavera con i nostri europarlamentari, i Presidenti di Provincia, Regione e comuni interessati, proprio per arrivare preparati all’appuntamento con i nuovi fondi strutturali.