Giovine, un falsario

Confermato l’impianto accusatorio di primo grado: per la Corte d’Appello di Torino Michele Giovine ha falsificato l’autentica delle firme per la presentazione della lista “Pensionati per Cota” alle scorse elezioni regionali.

 

Per il Consigliere Regionale viene confermata nel complesso la pena comminata in primo grado, mentre è stato concesso uno sconto di pena per il padre, Carlo, condannato per gli stessi reati.

Per i legali questa nuovo risultato giudiziario conferma la necessità di nuove elezioni, invalidate dal consenso ottenuto in modo illegale da Michele Giovine.

Battaglia per la quale si è sempre spesa anche la fondazione Benvenuti in Italia che rilancia invitando tutti sabato sabato 26 maggio, in Piazza Castello, per chiedere che si ristabilisca la legalità ritornando al voto, concedendo così agli elettori di scegliere senza irregolarità i propri rappresentanti