Lettera aperta di Davide Mattiello: cercasi candidato per il Comune di Torino, cercasi un po’ di coraggio!

Siamo a Novembre, si vota a Maggio: non si sa ancora tra chi.

L’inquietudine di Torino aumenta.

Le forze del centro sinistra si scrutano pacatamente diffidenti e confliggenti.

A chiedere a costoro di tirare fuori i nomi del/dei candidati Sindaco e magari della squadra di giunta, ci si sente argomentare che non è questione di nomi, ma di programmi, di visioni sulla città.

E invece no.

E’ questione di nomi, per un motivo semplice e fondamentale.

Nel precipizio grottesco della politica italiana, i cittadini restano aggrappati intelligentemente ad una parola, che non è magica, ma è quella dalla quale ripartire: credibilità.

Come a dire:

A parole son bravi tutti, fammi capire chi sei, che storia hai, come stai con gli altri, come vivi la città, quanto la ami”.

La credibilità di una persona è la cifra della sua autenticità, è la vita che parla più dei discorsi.

Vogliamo i nomi, perchè vogliamo capire, aldilà dei proclami, di che pasta è fatto chi dovrà nei prossimi anni guidare Torino fuori dalla crisi del lavoro (FIAT fuit), fuori dalla crisi finanziaria (il debito che ci pesa addosso), fuori dalla crisi sociale (la paura delle diversità).

Vogliamo i nomi, perchè vogliamo guardarli negli occhi, capirne lo sguardo, misurarne la pazienza nell’ascolto e il coraggio nel discernimento.

Vogliamo i nomi per capire quale percorso politico hanno: se è vero che le ideologie sono finite, vogliamo capire almeno se sono “navigatori solitari”, se sono improvvisati avventurieri o se sono radicati in percorsi collettivi di confronto e di corresponsabilità, perchè qualunque siano le soluzioni alle sfide di Torino, le migliori saranno il frutto della capacità di dialogo e di sintesi. Cose che non si improvvisano.

Questo è il lavoro che Benvenuti in Italia si è prefissa di fare, di più: questo è l’approccio culturale con il quale vogliamo interloquire con la politica. Siamo certi per altro di essere in buona compagnia: tante forze sociali della Città, condividono questo punto di vista.

Al contrario è frustrante la melina.

Frustrante perchè suona come un’offesa alla capacità civica dei cittadini.

Fate attenzione! E’ grande il rischio che così cresca l’astensionismo consapevole: l’astensionismo di chi con sofferenza non partecipa più, per denunciare questo svuotamento di senso del processo politico. Sempre più inconsistente lamentarsi poi della così detta “anti politica”.

Qualcuno ora potrebbe anche pensare che non valga la pena prendersela per queste fragilità del centro sinistra. A costoro suggerisco una gita ad Adro, dove il sindaco leghista marchia la scuola con settecento simboli di partito, come farebbe un mandriano con le sue vacche.

C’è di peggio insomma. Ed è un peggio pericoloso, che puzza di razzismo. Che si crogiola nell’oscenità e nell’arroganza sovversiva del potere. L’arroganza sovversiva di chi pretende di governare il Piemonte, benchè sia certo che una delle liste decisive per il successo sia radicalmente falsa. Si dimetta e si torni a votare. Se ci sono i soldi per investire sugli allenamenti estivi della Juve, ci devono essere i soldi per investire sul decoro delle Istituzioni democratiche. Coraggio!

Davide Mattiello

Presidente di Benvenuti in Italia