L’accusa: 3 anni e mezzo per Giovine. Davide Mattiello: “Annullare le elezioni”

Il Pm Patrizia Caputo non ha dubbi: gli elementi raccolti nel corso delle indagini, e confermati nella fase dibattimentale, sono tali da far ritenere Michele Giovine colpevole per le irregolarità nell’autentica delle firme necessarie a presentare la lista Pensionati per Cota alle regionali del 2010

Una lista che giocato un ruolo decisivo per la vittoria di Roberto Cota e che potrebbe riaprire la partita del riconteggio.

La Pubblica accusa ha chiesto 3 anni e 6 mesi di reclusione e l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni per Michele Giovine e 2 anni e 6 mesi per il padre, Carlo, coimputato nello stesso procedimento.

Nella prossima udiena del 31 maggio la difesa replicherà alle richieste del Pm chiedendo l’assoluzione dell’assistito.

Davide Mattiello commenta:” Continuiamo a seguire questa incredibile vicenda e insistiamo, aimè in perfetta solitudine, a chidere l’annullamento delle elezioni regionali: è evidente che è venuto a mancare il patto di fiducia tra elettori ed eletti”.