Con Rosy Bindi. Il futuro? È un posto meraviglioso!

LA RESPONSABILITÀ DELLE CULTURE POLITICHE POPOLARI, DEMOCRATICHE E REPUBBLICANE NEL FRONTEGGIARE I NAZIONALISMI

Rosy Bindi ospite della Fondazione Benvenuti in Italia

Si terrà lunedì 11 giugno alle ore 18 presso Binaria, in via Sestriere 34 a Torino, il terzo appuntamento del ciclo “Il futuro è un posto meraviglioso”, promosso dalla Fondazione Benvenuti in Italia. Ospite della serata sarà Rosy Bindi, ex presidente del Partito Democratico, presidente uscente della Commissione Parlamentare antimafia, con una lunghissima storia politica e nelle istituzioni. Introduce la serata Davide Mattiello, modera Camilla Cupelli, giornalista, collaboratrice de La Stampa.

Dopo le elezioni del 4 marzo la Fondazione Benvenuti in Italia ha deciso di reagire alla sconfitta elettorale scommettendo sul dialogo e promuovendo una serie di incontri che hanno visto la presenza delle varie anime della sinistra, delle associazioni e dei partiti del territorio. La presenza di Rosy Bindi sarà invece l’occasione per affrontare il tema del nazionalismo dilagante in Italia, in Europa e nel Mondo, insieme alla necessità per le forze di sinistra democratiche e repubblicane di organizzarsi per fronteggiarlo. Al nazionalismo dilagante la sinistra deve reagire rispolverando il concetto di uguaglianza di fronte alla legge, nelle opportunità, nei diritti e anche nei doveri.

<<La globalizzazione poteva essere l’occasione per dare al Mondo una pace mai vista, fondata sulla interdipendenza di tutti con tutti. Invece é diventata soprattutto l’occasione per i ricchi di diventare ancora più ricchi, schiacciando in fondo un numero crescente di persone. Ma la soluzione non può essere quella di tornare ai muri e all’olio bollente: il mito della Nazione porta guerra certa. Chi soffia sul fuoco del disagio e del rancore va fermato. Abbiamo la responsabilità di non buttare via il bambino con l’acqua sporca: teniamoci stretta l’idea di fratellanza universale e cacciamo i dinosauri della finanza d’azzardo e del capitalismo di guerra. Si: restiamo umani.>>
afferma Davide Mattiello, coordinatore della Scuola di Politica della Fondazione Benvenuti in Italia.