’95 è in libreria!

Domani è un giorno importante.

Per chi ama leggere, il giorno in cui un libro fa capolino in libreria dovrebbe sempre essere un gran giorno, ma martedì è un po’ più importante. Almeno per me, almeno per noi che seguiamo certe tematiche e che abbiamo fatto del nostro lavoro la nostra passione. E la nostra vita (o perlomeno il nostro modo di condurla).

Sto parlando di ’95, il terzo libro di Davide Mattiello che dopo ‘Adesso’ e ‘La mossa del riccio’ ha voluto fare un regalo ideale, nel senso più ampio del termine, a tutti coloro che il prossimo anno compiranno 18 anni.

Ho letto il libro, e posso tranquillamente dire che non si tratta solo di un regalo, ma di due; o meglio, è un regalo rivolto ai futuri neomaggiorenni, ma è anche un’occasione per i loro papà e mamme.

E’ uno spunto, e di questi tempi di spunti che non siano omologati o omologanti ne abbiamo tutti un gran bisogno. Regalare ai propri figli un nuovo punto di vista a me pare qualcosa, no?

Così mi ci metto io per primo, e provo ad immaginare di avere una figlia diciottenne che cerca di trovare il suo spazio in questo mondo che dal 1995 ad oggi è proprio un altro mondo.

Cerco di immaginarla non solo intenta a trovare un suo spazio, ma anche impegnata a migliorare lo spazio che le sta intorno in modo da dare il suo contributo. Se sarà così, dovrà vivere ed operare in mezzo a una cacofonia violenta di informazioni, di falsi profeti, di guerre fredde o calde. Dovrà essere armata di buona volontà e dovrà formarsi nel modo migliore possibile, certo, ma soprattutto dovrà avere una sua idea, e per averla dovrà avere ascoltato con attenzione e cognizione di causa le idee altrui.

Non potrà farlo solo con Wikipedia. Non potrà avere una sua idea se non saprà che esiste anche un altro modo. O un modo altro.

’95 è uno degli altri modi.

C’è scritto cosa è successo in quell’anno così importante. ma soprattutto c’è scritto perchè non è detto, anzi, NON E’ VERO che la contrapposizione violenta è l’unico modo per risolvere questioni che riguardano tutti noi.

Non è vero che va tutto buttato via. Non è vero che la riflessione è da deboli e soprattutto non è vero in assoluto che a tempi violenti debbano corrispondere azioni violente.

Quando ho compiuto 18 anni i mei mi regalarono la patente, un classico, ma anche un libro. Si intitola ‘Il giovane Holden’: difficilmente passa un anno senza che io ne rilegga qualche parte.

Auguro la stessa sorte a questo libro.

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Quando avevo 18 anni non c’era nemmeno Internet, quindi se volete andare sulla pagina Fb di ’95 CLICCATE QUI 😉

Qui di seguito, la scheda del libro.