Stipendi parlamentari, il governo rinuncia a decidere i tagli saranno le camere

 

Il governo sta presentando in queste ore alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera i suoi emendamenti alla manovra economica 1. Tra i più attesiquelli su pensioni 2 e tassazione degli immobili, che non sono però ancora stati depositati in attesa del vaglio della Ragioneria generale dello Stato. Ecco invece le modifiche già presentate.

Stipendi onorevoli. Sarà il Parlamento a provvedere al taglio degli stipendi di deputati e senatori adeguandoli alla media europea. E’ quanto prevede l’emendamento del governo alla manovra. Il testo del decreto approvato dal Consiglio dei ministri stabiliva che dovesse essere il governo, con un  decreto, ad adeguare gli stipendi dei parlamentari in base ai risultati della commissione Giovannini, al lavoro da settembre per individuare la media dei trattamenti economici dei parlamentari europei. Poiché questa norma ha creato polemiche sul rischio sul rischio che potesse essere intaccata l’autonomia delle camere, l’emendamento del governo ora prevede che “il Parlamento e il governo, ciascuno nell’ambito delle proprie attribuzioni, assumono immediate iniziative idonee a conseguire gli obiettivi”. La nuova norma non fissa però un termine preciso.

Abolizione province. Altro emendamento presentato oggi dal governo pervede che gli organi in carica delle province decadranno il 31 marzo 2013 mentre slitta dal 30 aprile al 31 dicembre 2012 il termine entro il quale le funzioni delle province dovranno essere trasferite ai Comuni o alle Regioni. Il testo stabilisce una disciplina transitoria per gli enti in scadenza anticipata, facendo doverosa salvezza delle prerogative delle province autonome. La manovra rinviava a legge statale, senza riferimenti temporali, la determinazione del termine decorso il quale gli organi in carica delle Province decadono.

Niente liberalizzazione dei taxi. “Il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea” viene escluso “dall’ambito di applicazione” dalle misure di liberalizzazione delle attività economiche previste dall’articolo 34 della manovra. Lo prevede un altro emendamento del governo.

Estesa mobilità sottoposta all’Autorità. Anche la “mobilità urbana collegata a stazioni, aeroporti e porti” nonché le infrastrutture e reti “stradali e autostradali” vengono sottoposti alla vigilanza dell’Autorità. E’ quanto prevede un emendamento del governo che cambia la norma della manovra che limitava i compiti dell’Autorità a “garantire condizioni di accesso eque e non discriminatorie alle infrastrutture e alle reti ferroviarie, aeroportuali e portuali”. Non erano comprese né le autostrade né i servizi da a per stazioni e aeroporti.

Salvi i compensi dei consigieri di circoscrizione. I Consiglieri delle Circoscrizioni o
quelli delle Comunità montane oggi in carica manterranno il loro gettone sino a fine mandato. Il decreto stabilisce la gratuità delle cariche negli enti territoriali non previsti dalla Costituzione. Tale norma, quindi, entra in vigore solo con il rinnovo delle cariche.

Fonte: La Repubblica