Space for learning, 23 e 24 maggio

La Fondazione Benvenuti in Italia e il Fondo Vito Scafidi si trovano a Roma per una due giorni dal titolo “Space for learning” organizzato dal Miur e dall’OCSE. Tra le altre associazioni presenti anche Cittadinanzattiva, Legambiente e Fiaba, insieme a delegazioni di istituzioni da tutto il Mondo.
23 maggio. La mattina si è aperta con la descrizione dei 4 punti al centro per il governo per migliorare gli ambienti scolastici: risorse, governance (osservatorio edilizia scolastica, anagrafe, ecc), trasparenza e innovazione. Sono state approfondite le linee di investimenti messe in campo dal governo attraverso mutui Bei, banca mondiale, inail e cassa depositi e prestiti. Dopo questa sessione, si è aperto un approfondimento sul problema sismico.
Nel pomeriggio la protezione civile ha evidenziato la situazione delle scuole post terremoto del 24 agosto. Importante è stato il lavoro di task force messo in atto tra vari soggetti statali. In seguito sono state riportate le esperienze di Messico, Giappone, nuova Zelanda e Portogallo. In tutti i casi, come in Italia, si sta investendo in modo ingente sull edilizia scolastica. In diversi casi questi finanziamenti sono aumentati dopo tristi avvenimenti. Ma per tutti ora si tratta di una priorità e di un campo di innovazione.
24 maggio. La seconda giornata ha visto protagonista il tema dell’ambiente di apprendimento e dell’esperienza educativa nelle scuole. Gli interventi che si sono succeduti dei rappresentanti dell’Ocse e di alcuni esperti italiani hanno posto al centro alcune questioni :
– la progettazione degli spazi di apprendimento deve essere fatta con i docenti cosi che si possano formare e si sentano coinvolti. Ancora meglio se ad essi si uniscono studenti e famiglie.
– lo spazio insegna e diventa un modo per apprendere senza bisogno di concetti, ma muovendosi in esso e utilizzandolo
– lo spazio deve essere costruito per l essere umano, non per lo studente e deve favorire il dialogo e l interconnessione
– non basta eliminare le classi frontali e le pareti in muratura,ma serve una trasformazione pedagogica.
Molto interessante è stato il caso norvegese portato dalla dott.ssa Staven: un ambiente scuola costruito per prevenire il bullismo e favorire il benessere a scuola così da creare una scuola davvero per tutti. A chiudere i lavori di oggi e augurare una buona visita domani ai delegati dell’Ocse nelle zone terremotate, è intervenuta la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli: “La scuola deve essere sicura a 360° per essere innovata e ripensata” sottolinea la ministra, ponendo poi particolare attenzione nel corso del suo intervento alla prevenzione, alla scuola digitale, alla ricerca universitaria e ai 17 goals dell’agenda Onu”.
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