Restituiamo la scorta a Pino Masciari!

 

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Da cinque giorni Pino Masciari è senza scorta. Il 27 marzo il Ministero dell’Interno ha comunicato la decisione di revoca delle misure di protezione nei confronti del testimone di giustizia che ha denunciato la ‘ndrangheta. O meglio: il Ministero ha riconosciuto il grave rischio di vita per i Masciari, circoscrivendolo però alla sola regione Calabria. Come se le operazioni contro le mafie effettuate dalle Procure di tutto il nord Italia e le sentenze contro le mafie non avessero dimostrato il radicamento delle organizzazioni criminali nelle regioni settentrionali.
“Ai cittadini, numerosissimi, che ho incontrato in questi anni e che ogni giorno continuo ad incontrare, giovani delle scuole, insegnanti personaggi istituzionali, e che mi riconoscono quale simbolo di legalità e onestà di questo paese, consegno il mio testamento morale di non lasciarsi sopraffare, anche nel momento in cui la mia persona, che funge da esempio collettivo, verrà abbattuta – spiega Pino Masciari – Ho sempre saputo di dare fastidio perché ho tenuto la schiena diritta, ma non mi aspettavo questo epilogo. E’ una sconfitta per lo Stato Italiano e il messaggio è devastante per chi nel quotidiano si trova a decidere  se scegliere la legalità oppure il malaffare”.

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Numerose le Istituzioni che si stanno muovendo per far sì che la scorta sia ripristinata.

Si sono attivati Davide Mattiello, Deputato membro della Commissione Antimafia, Il Comune di Torino (di cui Pino è cittadino onorario) si è espresso nel merito della restituzione dei dispositivi di sicurezza, ed infine il Consiglio Regionale del Piemonte, nelle figure dei Consiglieri Domenico Rossi e Marco Grimaldi, ha promosso un Ordine del Giorno (Cliccate qui per scaricarlo)

Pino è una risorsa per il nostro Paese: non possiamo abbandonarlo.