Qualche domanda a Diego Sarno

Alcune domande a Diego Sarno, Assessore al Comune di Nichelino con deleghe a politiche giovanili, trasparenza legalità, innovazione tecnologica, pace, pro-loco, grandi eventi

Assessore Sarno, è da poco giunta la notizia che le sue deleghe sono passate da tre a sei, può dirci quali sono le nuove deleghe e fare un commento?

Oltre a politiche giovanili, innovazione tecnologica e trasparenza e legalità amministrativa ho “allargato” a pace, grandi eventi e pro.loco.

Al Sindaco avevo chiesto in questa ridefinizione della giunta una delega più di territorio, attraverso la quale avere più rapporti con il territorio nichelinese. Grandi Eventi e Pro.Loco. danno proprio questa possibilità. Molto più lavoro… e quindi ci si deve rimboccare le maniche!

Quale è la situazione del comune di Nichelino?

La situazione è un pò cambiata rispetto all’inizio. Dalla maggioranza è uscita la Federazione della Sinistra facendo entrare il secondo assessore dei Moderati. Questo è avvenuto perché il Sindaco ha avuto molte frizioni e c’è stato poco senso di maggioranza da parte di alcuni consiglieri. Detto questo credo che la nostra giunta debba essere sempre più volta ad attivare progetti e politiche riformiste, cosa che in quest’anno è stato fatto. Abbiamo però il dovere, vista l’attuale situazione culturale e economica, di non fermarci e continuare a migliorare. Un elemento centrale dovrà essere la trasparenza amministrativa in tutte le fasi comunali.

Cosa ne pensa della situazione politica nazionale?

Credo che la crisi non sia solo economica ma prima di tutto politica e culturale. La nostra classe dirigente non riesce ad avere la fiducia della gente e soprattutto non riesce a far sognare, e se la politica non adempie a questi due obiettivi che politica è?

Provo però a dire una cosa non guardando al presente ma al futuro. Per me una speranza per l’Italia c’è, e ha due nomi: Bersani-Vendola! Mi spiego meglio: credo che i due leader siano il giusto binomio: uno ha la tecnica politica e l’altro ha la capacità (di nuovo) di far sognare la gente. Questi possono creare un’alternativa vera e seria al Berlusconismo. Per fare questo però i due si dovrebbero incontrare da soli (senza amici, padrini o compagni….) e dirsi: “qui dobbiamo vincere punto e basta! decidiamo chi fa il premier e chi il suo vice e riprendiamoci insieme la nostra amata Italia”… sogno troppo?!

Lei è nel comitato costituente della Fondazione Benvenuti in Italia, ce ne vuole parlare?

Credo che Benvenuti in Italia possa essere una delle forze politiche che contribuiranno a cambiare lo scenario italiano, iniziando dalla dimensione locale.

Benvenuti in Italia è una fondazione simile agli advocacy group americani capaci di spostare consenso in maniera onesta, pubblica e trasparente. Benvenuti in Italia capirà chi sostenere  attraverso incontri pubblici con i candidati e poi sempre pubblicamente dichiarerà il suo voto e farà campagna elettorale. La forza di Benvenuti in Italia sta principalmente nei volti delle persone che la stanno creando, persone che arrivano da anni di militanza in quel mondo associazionistico composto da Acmos, Libera Piemonte, Gruppo Abele, Consorzio Abele Lavoro e molte altre. Insomma la forza della coerenza messa a disposizione della Storia Italiana.

Come concilia il suo impegno istituzionale con la Fondazione?

Una considerazione iniziale permettetemela: da quando sono diventato assessore (poco più di un anno fa) la dimensione della vita personale è sempre più stretta, perché fare l’amministratore, se fatto con serietà, è veramente un servizio pubblico nel quale non ci sono orari e domeniche o festività. Ma questo sognavo e per questo non mi lamento. E’ però bene raccontare che di politici seri e volenterosi ce ne sono…. molti!

Quali sono i suoi progetti futuri?

Sicuramente concentrami molto sul lavoro istituzionale e sulle nuove deleghe. Due esempi: aumentare sempre più il lavoro in comune sulla trasparenza (sono molto contento per l’ultima delibera approvata il 12 ottobre sulla trasparenza degli appalti) e animare in maniera innovativa le deleghe politiche giovanili, grandi eventi e pro.loco Dare gambe e rilevanza pubblica alla Fondazione…. e mi sembra di essere a buon punto! Proprio sul lavoro nella Fondazione approfitto di quest’intervista per lanciare la rubrica “Voci e racconti dai Palazzi”, che sarà composta da racconti, storie e interviste dal mondo delle istituzioni sia nazionali che locali che spiegheranno il lavoro “dietro le quinte” degli amministratori e della politica.   L’obiettivo è rendere sempre più trasparente l’azione amministrativa e far capire alle persone che occuparsi di organizzare politiche pubbliche è bello ma faticoso.

Insomma state connessi su Benvenuti in Italia e sui social network collegati….