Per l’uguaglianza dei diritti delle cittadine e dei cittadini europei

“Se non saremo capaci di sognare un’Europa migliore,

non costruiremo mai un’Europa migliore.” Vaclav Havel

 

Perché dobbiamo essere in grado di apportare cambiamenti radicali all’Europa di oggi per poter fermare le forze politiche nazionaliste che vogliono distruggere il progetto europeo / Perché la costruzione di un’Europa unita, democratica e solidale è oggi prima di tutto una battaglia per i diritti / Perché crediamo fortemente che il fondamento di un’Unione politica sia l’uguaglianza dei diritti delle sue cittadine e dei suoi cittadini.

EuropaNow! con European Democracy Lab, TDEM, European Alternatives, The European Moment, Unsere Zeit,Ogólnoposlki Strajk Kobiet e le associazioni italiane Acmos e Benvenuti in Italia invitano tutti i partecipanti alle elezioni europee – forze politiche, candidati ed eletti – a promuovere i seguenti diritti politici, economici e sociali:

1. diritto per le cittadine e i cittadini europei di scegliere democraticamente il loro governo rivedendo i Trattati, anche a partire da un gruppo di paesi che hanno la volontà di procedere, e chiedendo la convocazione di un’assemblea costituente che possa proporre, al termine del percorso di revisione, l’instaurazione di una Repubblica federale europea;

2. diritto per le cittadine e i cittadini europei di associarsi liberamente costituendo uno “statuto di associazione europea”;
3. diritto per le cittadine e i cittadini di beneficiare di una indennità di disoccupazione europea nella prospettiva di mettere in piedi un sistema sociale comune (la mancanza di ambizione sociale nei progetti politici attuali è una delle cause del sentimento di abbandono percepito dai cittadini europei);

4. diritto delle future generazioni di vivere in un ambiente sano e preservato, ossia l’applicazione e il rafforzamento dell’accordo di Parigi sul clima e delle politiche d’investimento per la ricerca e lo sviluppo delle energie rinnovabili; l’Europa deve costruire un modello originale per garantire uno sviluppo sociale equo e duraturo dei propri cittadini;

5. diritto per i giovani europei di beneficiare del programma ErasmusPlus e in generale di programmi di formazione e di inclusione europei per affrontare con decisione il fenomeno della disoccupazione giovanile;

6. diritto di pagare le stesse tasse in tutta Europa: ottenere un’armonizzazione fiscale e lottare contro l’evasione e l’elusione fiscali da parte delle imprese, non solo europee, perché questa è la condizione imprescindibile oggi per poter difendere e ampliare i nostri sistemi di protezione sociali;

7. diritto di avere un’Europa che difenda e rafforzi le politiche pubbliche europee raddoppiando entro il 2024 il bilancio dell’Ue (che rappresenta oggi meno dell’1 per cento del Pil complessivo degli stati membri). Promuovendo investimenti concreti che affermino la solidarietà europea, rompano l’isolamento dei territori e che sviluppino nuovi poli industriali europei, in particolare nel settore digitale e dell’intelligenza artificiale. Per finanziare questa ambizione, occorrerà dotarsi di risorse proprie provenienti da tasse europee, introducendo quattro grandi imposte europee che si applicheranno agli utili delle grandi imprese, ai redditi più alti (oltre 200.000 euro all’anno), ai maggiori possessori di patrimoni (oltre 1 milione di euro) e alle emissioni di anidride carbonica (con un prezzo minimo di 30 euro per tonnellata). Nell’attesa della realizzazione di una piena unione politica, il voto su tali imposte comuni e sull’utilizzo delle risorse derivanti potrebbe essere attribuito a una nuova assemblea europea composta in parte da parlamentari nazionali;

8. garantire i diritti civili, economici e sociali indipendentemente dal genere e dall’orientamento sessuale; difendere il diritto delle donne a disporre del loro corpo liberamente;

9. diritto di avere un’Unione europea che conduca una comune politica migratoria e di asilo, credibile, pragmatica, accogliente e umana, e che agisca sempre nel pieno rispetto delle convenzioni internazionali e della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. Vale a dire, in particolare, predisporre la revisione dei regolamenti di Dublino e la creazione di un’agenzia europea delle migrazioni per finanziare le collettività locali disposte ad accogliere i migranti e i richiedenti asilo;

10. diritto a una giustizia libera e indipendente, cominciando con l’attuazione di una Procura europea, i cui i poteri non debbono essere limitati alla criminalità finanziaria;

11. diritto ad una stampa libera e indipendente, con l’adozione di provvedimenti per garantire la giusta remunerazione del lavoro di testate, giornalisti e autori rispetto alla riproduzione dei contenuti da parte delle piattaforme digitali, e tutela efficace del pluralismo e dell’indipendenza dei mezzi d’informazione;

12. diritto alla cultura, con l’instaurazione di “parametri di Maastricht della cultura” per permettere un più largo accesso ai luoghi di diffusione e di condivisione del sapere e della cultura (teatri, cinema, sale di concerto, biblioteche ecc.).