Il default greco è possibile!

Moody’s ha tagliato il rating di 8 banche greche di due note confermando il proprio l’outlook negativo. L’agenzia internazionale ha quindi ridotto da “B3” a “Caa2”, il terzultimo gradino su 21, il proprio giudizio su sei delle otto banche sotto osservazione. Tradotto: l’insolvenza è un passo. Klaas Knot, membro del board Bce, ammette: “Sono meno sicuro di escludere il fallimento“. Ma il ministro greco delle finanze, Evangelos Venizelos, in viaggio verso Washington, sarebbe al lavoro per un default controllato, con il taglio fino al 50% del valore dei titoli di Stato in circolazione. Dal governo di Atene giungono solo no comment alle indiscrezioni della stampa locale. Anche perché Venizelos potrebbe voler presenterare la sua proposta prima alla comunità internazionale.

Quello di oggi sarà comunque un passaggio decisivo per capire il futuro della Grecia. Nella notte Moody’s ha deciso il taglio al rating di National Bank of Greece (NBG), EFG Eurobank Ergasias (Eurobank), Alpha Bank (Alpha), Piraeus Bank (Piraeus), Agricultural Bank of Greece (ATE) e Attica Bank a “Caa2” e ha ridotto da “B1” a “B3″‘ il rating di Emporiki Bank of Greece (Emporiki) e General Bank of Greece (Geniki). “Il core tier 1 appare adeguato, ma l’insolvenza è legata ai rischi di nuove svalutazioni” spiega l’agenzia. Proprio quelle a cui starebbe lavorando Venizelos.

A chiedere un’accelerazione è intervenuto anche il governatore della Banca centrale olandese, Klaas Knot secondo cui il default della Grecia è “uno degli scenari. Sono stato a lungo convinto che non fosse necessario, ma le novità da Atene non sono incoraggianti. Tutti gli sforzi sono volti a prevenirlo, ma adesso sono meno sicuro di poter escludere un default rispetto a due mesi fa”.  Lo ha detto in un’intervista al Het Financieele Dagblad.

Knot è uno dei primi funzionari dell’Eurotower a parlare pubblicamente di un possibile default di Atene, dopo che la Bce ha sempre insistito che un fallimento dovrebbe essere evitato ad ogni costo, perchè potrebbe destabilizzare la zona euro. Knot ha messo in discussione la capacità “della Grecia di realizzare quanto sia seria la situazione” e ha alimentato “dubbi sulla qualità del governo” e sulla capacità dei politici “di avere una presa stretta sul Paese”.

La risposta ufficiale di Venizelos potrebbe arrivare nel pomeriggio: senza la svalutazione la Grecia correrebbe verso il fallimento. A meno che la comunità internazionale non aumenti i suoi aiuti. Proprio quella che spera il ministro.

Fonte: La Repubblica