Le ragioni di una Natalonga per l’Europa

LE RAGIONI DI UNA NATALONGA PER L’EUROPA Ventotene – 21 luglio 2019
PER UN TUFFO NEL SOGNO DEI PADRI FONDATORI

 

1.700 metri a nuoto, dall’isola di Santo Stefano alla spiaggia di Calanave, per ricordare che le radici dell’Unione europea risiedono nell’antifascismo e nella lotta ai totalitarismi, per rivendicare una nuova Europa fondata sull’uguaglianza dei diritti delle cittadine e dei cittadini.

 

Fu a Ventotene che il regime di Mussolini mandò in esilio molti dissidenti e oppositori alla dittatura. E fra loro, Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Eugenio Colorni, che proprio sull’isola concepirono i primi passi di quel cammino verso un’unione che ancora oggi, dopo 70 anni assicura pace e libertà.

Fu sull’isola che scrissero, nella primavera del 1941, Per un’Europa libera e unita, un primo testo che divenne il progetto politico noto come Manifesto di Ventotene. Nel documento l’unificazione dell’Europa in senso federale viene indicata come l’unica soluzione per la salvezza della civiltà europea.

È da Ventotene che oggi deve ripartire un sogno europeo, di un’Unione basata sull’uguaglianza dei diritti delle cittadine e dei cittadini.

La Natalonga per l’Europa è stata pensata per raggiungere simbolicamente a nuoto questo traguardo e per riunire tutti coloro che vogliono confrontarsi, scambiare idee, impegnarsi per sostenere questa prospettiva politica comune.

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EuropaNow! con Acmos e Benevenuti in Italia e insieme hanno elaborato un documento d’impegno di dodici diritti, di cui sotto una sintesi

 


European Democracy Lab, TDEM, European Alternatives, The European Moment, Unsere Zeit, Ogólnoposlki Strajk Kobiet

1. diritto per le cittadine e i cittadini europei di scegliere democraticamente il loro governo rivedendo i Trattati, anche a partire da un gruppo di paesi che abbiano la volontà di procedere, e chiedendo la convocazione di un’assemblea costituente che possa proporre, al termine del percorso di revisione, l’instaurazione di una Repubblica federale europea;

2. diritto per le cittadine e i cittadini europei di associarsi liberamente, costituendo uno “statuto di associazione europea”;

3. diritto per le cittadine e i cittadini di beneficiare di una indennità di disoccupazione europea nella prospettiva di mettere in piedi un sistema sociale comune;

4. diritto delle future generazioni di vivere in un ambiente sano e preservato, ossia l’applicazione e il rafforzamento dell’accordo di Parigi sul clima, e politiche d’investimento per la ricerca e lo sviluppo delle energie rinnovabili;

5. diritto per i giovani europei di beneficiare del programma ErasmusPlus e in generale di programmi di formazione e di inclusione europei per contrastare la disoccupazione giovanile;

6. diritto di pagare le stesse tasse in tutta Europa: ottenere un’armonizzazione fiscale e lottare contro l’evasione e l’elusione fiscali da parte delle imprese, non solo europee, condizione imprescindibile oggi per poter difendere e ampliare i nostri sistemi di protezione sociale;

7. diritto di avere un’Europa che difenda e rafforzi le politiche pubbliche europee, raddoppiando entro il 2024 il bilancio dell’Ue (che rappresenta oggi meno dell’1 per cento del Pil complessivo degli stati membri). Promuovendo investimenti concreti che rafforzino la solidarietà europea. Per finanziare questa ambizione, occorrerà dotarsi di risorse proprie provenienti da tasse europee;

8. garantire i diritti civili, economici e sociali indipendentemente dal genere e dall’orientamento sessuale; difendere il diritto delle donne a disporre del loro corpo liberamente;

9. diritto di avere un’Unione europea che conduca una comune politica migratoria e di asilo, credibile, pragmatica, accogliente e umana, e che agisca sempre nel pieno rispetto delle convenzioni internazionali e della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. È ineludibile la revisione dei regolamenti di Dublino e la creazione di un’agenzia europea delle migrazioni per finanziare in via diretta le collettività locali disposte ad accogliere i migranti e i richiedenti asilo;

10. diritto a una giustizia libera e indipendente, cominciando con l’attuazione di una Procura europea, i cui i poteri non debbono essere limitati alla criminalità finanziaria. È necessaria in particolare una futura Procura europea con prerogative analoghe a quelle della Procura Nazionale Antimafia italiana per perseguire efficacemente la criminalità organizzata;

11. diritto ad una stampa libera e indipendente, con l’adozione di provvedimenti utili a garantire la giusta remunerazione del lavoro di testate, giornalisti e autori rispetto alla riproduzione dei contenuti da parte delle piattaforme digitali, e tutela efficace del pluralismo e dell’indipendenza dei mezzi d’informazione;

12. diritto alla cultura, con l’instaurazione di “parametri di Maastricht della cultura” per permettere un più largo accesso ai luoghi di diffusione e di condivisione del sapere (teatri, cinema, sale da concerto, biblioteche ecc.).


 

Per affermare questi diritti abbiamo bisogno che l’Europa diventi una Repubblica!

 A Ventotene, in occasione della Natalonga partirà l’iniziativa per una raccolta firme pan-europea per portare avanti questi diritti attraverso le procedure di democrazia partecipativa, chiamate “Iniziativa dei cittadini europei” (ICE) e grazie alle quali un milione di cittadini europei residenti in almeno sette paesi membri possono presentare alla Commissione e al Parlamento, proposte normative nell’ambito dell’applicazione dei trattati UE.

 

Se non saremo capaci di sognare un’Europa migliore, non costruiremo mai un’Europa migliore.Vaclav Havel