La risposta di Melampo al Manifesto

Riportiamo qui di seguito la lettera firmata da Lillo Garlisi, Amministratore delegato di Melampo Editore, in risposta all’articolo del Manifesto intitolato ‘Invito a Caselli, firmato da Guglielmo Ragozzino. Potete SCARICARE QUI l’articolo del Manifesto.

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Milano, 23 febbraio 2012

 

Gentile Direttore,

 

in merito all’articolo Invito a Caselli  di Guglielmo Ragozzino, pubblicato nella prima pagina del vostro quotidiano mercoledì 22 febbraio, ci permetta di sottoporle alcune notazioni.

Non spetta a noi difendere Gian Carlo Caselli: per lui e in sua “difesa” parlano la sua vita e la sua storia, umana e professionale. Storia pubblica e a disposizione di chiunque la voglia conoscere.

Tuttavia oggi dobbiamo sottolineare che è in corso un attacco indegno alla sua persona. Attacco che,  per le forme in cui si sta sviluppando e per le parole minacciose che vengono usate (sui muri e in interventi su siti e blog), in nessun modo può essere iscritto nel libero dibattito di idee e di posizioni, sempre lecito, anche nelle forme più aspre.

Per quanto riguarda il ruolo della nostra casa editrice, possiamo semplicemente dire che siamo fieri di avere pubblicato i libri di Gian Carlo Caselli.

E che rimaniamo perplessi e sgomenti nel leggere le parole che il vostro giornale ci dedica nell’articolo in questione.

Greve è l’ironia sul nome della casa editrice: “Melampo, molti lo ricordano, è il nome del povero cane, corrotto dalle faine, che Pinocchio sostituisce nel pollaio”. Ironia che prepara la zampata a “un’obiettiva propaganda all’americana”.

Rimettiamo in ordine i fatti: il libro Assalto alla giustizia, concepito nel corso del 2011 e pubblicato in dicembre, è una riflessione sullo stato della legalità nel nostro Paese.

Il fatto che le presentazioni, già programmate, di questo libro siano state prese come momento di visibilità da parte di chi ha voluto identificare Caselli come il “bieco repressore” è cosa da noi non voluta, anzi subita. Tant’è che, per senso di responsabilità,  abbiamo dovuto annullare alcuni incontri pubblici.

Il coraggio e l’impegno civile di Melampo Editore sono rappresentati dal nostro catalogo. E voi dovreste ben conoscere la fatica e la difficoltà di fare editoria fuori dai grandi gruppi e dai grandi circuiti finanziari ed economici.

Permetta infine una considerazione personale: abbiamo sempre seguito con affetto e rispetto il manifesto. Non chiediamo affetto ma rispetto per il nostro lavoro.

Fare muro di fronte alla barbarie riteniamo passi anche da questo.

In alternativa: continuiamo cosi, facciamoci del male.

 

Lillo Garlisi

Amministratore delegato di Melampo Editore