La posizione di Benvenuti in Italia sulla questione La Ganga

Ieri sera, presso la segreteria regionale del Partito Democratico, i giovani del PD hanno ospitato Giuseppe La Ganga per discutere un documento in cui ci si interrogava sull’inopportunità dell’inserimento in lista dell’ex esponente socialista, oggi dirigente del PD.

I motivi di tale inopportunità, legati sia alle vicende giudiziarie risalenti all’epoca di Tangentopoli, che alla questione del rinnovamento, sono stati illustrati e conseguentemente dibattuti.

Benvenuti in Italia considera un errore la candidatura di Giuseppe La Ganga; siamo perfettamente in sintonia con l’Assessore Diego Sarno, che sta portando avanti insieme ai Giovani Democratici questa istanza, così come siamo stati lieti di applaudire Francesco Daniele al termine del suo discorso.

Non è finita qui, però.

Vogliamo soffermarci su alcuni aspetti legati a ciò che La Ganga ha detto ieri sera:

lo vogliamo fare, anzi, lo dobbiamo fare, perché non possiamo e non vogliamo stare in silenzio.

Perché stiamo dedicando le modalità della nostra azione politica alla legalità, sì, ma anche alla memoria ed all’impegno che da sempre caratterizza i nostri movimenti.

Per questo diciamo che no, non possiamo non agitarci sulla sedia quando sentiamo dire che Moro e Berlinguer sono di fatto eticamente e politicamente superati.

Non possiamo non alzarci in piedi e prendere parola sentendo dire a Giuseppe La Ganga che tutto va contestualizzato nella giusta cornice storica, e che quindi, a ben vedere, anche il CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) doveva attingere a fondi neri per portare avanti la sua azione.
Chiediamo a Giuseppe la Ganga di non evocare il CLN insieme a quel Partito Socialista, e di ascoltare le parole dei giovani che gli chiedono di fare un passo indietro.

Dopo aver sentito dire:  “Tanto i giovani mica mi conoscono, non sanno nulla di quell’epoca, basta non dirglielo”, come possiamo stupirci della distanza sempre maggiore tra politica e cittadini?

Benvenuti in Italia (e chi scrive) tiene a ribadire il concetto che ieri sera ha espresso a viva voce: il CLN ha assolto al suo compito liberando dal nazifascismo quello stesso Paese che una certa politica si è divorato, regalandoci come dote l’attuale Presidente del Consiglio.