Gioco d’azzardo patologico: approvata la Legge Regionale per contrastarlo

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La Legge “Per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico” è stato votato oggi in Consiglio Regionale.

Negli ultimi anni la crisi ha portato le famiglie a tagliare anche le spese di prima necessità, mentre il gioco d’azzardo legale ha mantenuto quasi stabile il suo giro d’affari.

Domenico Rossi, relatore della Legge insieme a Marco Grimaldi, dice che: “E’ una buona legge, che accoglie il grido d’allarme di tanti Comuni e ha l’obiettivo di aiutarli  ad arginare quello che è diventato un vero e proprio fenomeno sociale, che riguarda soprattutto le fasce deboli della popolazione. Le ricadute per la collettività sono molto pesanti, anche in termini economici. In Piemonte dal 2005 al 2013 le persone affette da questa patologia prese in carico dai servizi sociosanitari sono passate da 166 a 1234. Per questo già nel 2015 abbiamo provveduto ad aumentate dello 0, 92 per cento le aliquote Irap per gli esercizi che hanno apparecchi da gioco e contestualmente a diminuirle dello stesso importo per chi decide di dismetterli. Una decisione che non ha provocato sollevazioni da parte degli esercenti, a riprova del fatto che la percezione del problema è chiara. La legge non cancellerà il problema, ne siamo consapevoli ma è un grande risultato. Molto resta da fare per quanto riguarda il circuito illegale del gioco d’azzardo

Nel merito e per punti, questi sono i punti salienti del Disegno di Legge:

 

  • L’esigenza di legiferare in materia prende spunto dalla necessità di porre un freno alla preoccupante ascesa del fenomeno del gioco, che sta ormai dilagando e coinvolgendo sempre più persone che, attratte dall’illusione della vincita facile, rischiano di non riuscire a resistere all’impulso di giocare e quindi di sviluppare una dipendenza dal gioco con ricadute negative dal punto di vista sociale, economico e della propria salute. Tale fenomeno è in continua crescita e sembra essere in stretta correlazione con la crisi economica, mettendo a rischio un numero di persone sempre più elevato.
  • Il fatturato del gioco in Italia nell’anno 2011 è stato di 79,9 miliardi, di 88,5 miliardi nel 2012 e 84,7 miliardi nel 2013, mentre l’impatto sul PIL è passato dall’1,6% del 2001 al 6,5% del 2013, raggiungendo quasi l’equivalente del costo complessivo del Servizio sanitario nazionale. Il disturbo da gioco d’azzardo patologico rientra nella categoria diagnostica dei disturbi del controllo degli impulsi, descritta nella classificazione internazionale delle malattie dell’Organizzazione mondiale della sanità.
  • La stima di persone con problematiche da gioco d’azzardo patologico (GAP) è estremamente difficile, a causa della variabilità dei criteri diagnostici e del non riconoscimento del problema da parte dei soggetti coinvolti
  • Il giro d’affari: in Piemonte, si evidenzia che la raccolta (esclusa quella per via telematica che non può essere distinta per regione) ha raggiunto i 5,1 miliardi nel 2012, per stabilizzarsi a 5 miliardi nel 2013.
  • Gioco d’azzardo e giovani: il fenomeno del gioco lecito interessa anche il mondo giovanile, nonostante sia espressamente vietato ai minori di anni 18: la manifestazione di patologie correlate al disturbo da gioco è stata stimata nella percentuale di circa l’8% all’interno della popolazione piemontese tra i 15 e i 19 anni.

Oltre il 40% dei giovani tra i 14 e i 19 anni dichiara di aver provato a giocare almeno una volta. Se fino ad alcuni anni fa, la forma di dipendenza che preoccupava maggiormente i genitori era quella da sostanze stupefacenti, da alcuni anni ha invece iniziato a prendere piede un’altra forma di dipendenza altrettanto pericolosa, il gioco, che può condurre alla cosiddetta dipendenza senza sostanze. Risulta pertanto importante creare una rete sul territorio – a partire dal mondo della scuola – che possa diffondere la conoscenza del problema e nel contempo avviare azioni per prevenirlo

  • Nel 2013 sono stati trattati, presso i dipartimenti di patologia delle dipendenze del Piemonte, 1.234 soggetti per gioco d’azzardo patologico. Il numero di soggetti trattati a partire dal è costantemente aumentato, con un incremento per il periodo 2005/2013 del 643%, da 166 a 1.234 utenti. Mediamente un paziente in carico ai dipartimenti di patologia delle dipendenza costa più di duemila euro l’anno.
  • Gli obiettivi del provvedimento:

Contrastare sul territorio regionale le dipendenze da GAP attraverso il trattamento terapeutico ed il recupero dei soggetti che ne sono affetti ed il supporto alle loro famiglie, nell’ambito delle competenze regionali in materia socio-sanitaria;

Prevenire l’insorgere di patologie da Gap attraverso azioni di informazione, sensibilizzazione, comunicazione, strutturate sull’intero territorio piemontese con continuità, tra le quali rientra l’estensione del numero verde regionale ad un servizio specifico di primo ascolto, assistenza e consulenza telefonica;

–   Prevedere interventi di supporto amministrativo per i comuni piemontesi;

–   Formare i soggetti coinvolti: giocatori, famiglie, gestori ed esercenti interessati.