Credere è reato?

Articolo Valentina Ciappina

E’  stato presentato qualche giorno fa al Circolo dei Lettori il volume “Credere è reato? “.

Un libro che si pone l’obiettivo di sollevare la problematica della tutela della libertà di religione in Italia, in un momento in cui pare essere messa in crisi da proposte di legge volte a discriminare le minoranze . Parlare di libertà di religione vuol dire parlare anche di laicità dello Stato e di una società multietnica e pluralista.

Ad intervenire durante l’incontro il Professore Ugo Volli, semiologo dell’Università di Torino : “E’ importante capire che il fenomeno religioso è complesso e ricco di spigoli, e che l’atteggiamento dello Stato italiano nei confronti delle religioni e di quelle che vengono chiamate sette, è problematico sul piano legislativo e giuridico e anche sul piano sociale”.

Ma ad entrare nel dettaglio sul variegato mondo delle religioni  è Luigi Berzano, curatore del libro : “Bisogna immaginare un palazzo a tre piani. Il piano nobile è occupato dalle religioni che hanno ottenuto il concordato. Più in basso ci sono le religioni che hanno ottenuto un’intesa (una decina). Al piano terra ci sono quelli che, con un dicitura formulata dal regime fascista, vengono definiti i “culti ammessi”, che non hanno un’intesa con lo stato. Ma la cosa più interessante sono i sotterranei: sono pieni di fermenti, nuove formazioni religiose, nuovi movimenti, chiese pentecostali etniche”.

E proprio partendo dalla riflessione sulle nuove formazioni religiose che spesso  vengono definite erroneamente sette, che è nata l’idea di scrivere un libro che potesse approfondire il tema e rimettere al centro della discussione politica, il tentativo di reintrodurre il reato di manipolazione mentale che sostituirebbe il reato di plagio, abolito in quanto incostituzionale, con una sentenza della Corte Costituzionale del 1981.

Durante l’incontro al Circolo dei Lettori si è inoltre ribadita l’importanza di far conoscere al più alto numero di persone l’argomento ed è stata rilanciata la sfida a portare questi contenuti anche sulle piattaforme web, imparando ad usare i media affinchè il tema della libertà di religione non resti un tema elitario, alla portata solamente di studiosi e professori.

Il prossimo appuntamento sarà il 14 febbraio a Roma presso la Sala Consiliare del Senato della Repubblica. Una bella occasione per festeggiare l’Amore , per la cultura.