E i fondi CIPE?

 

Di Camilla Cupelli 

Due anni fa, con una delibera della Gazzetta Ufficiale n°32/2010 del 14/09/2010 n.215, il CIPE (ndr. Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ha annunciato l’erogazione di centinaia di migliaia di euro in favore di una serie di scuole italiane, tra le quali diverse nella Regione Piemonte, che necessitavano e necessitano tutt’ora, di manutenzione straordinaria.

81 scuole piemontesi di ogni ordine e grado hanno fatto richiesta per ottenere questi fondi, senza successo.

La messa in sicurezza degli edifici scolastici è un tema urgente: oltre al crollo al Liceo “Darwin” di Rivoli nel 2009, in cui Vito Scafidi perse la vita e alcuni suoi compagni rimasero gravemente feriti, in Piemonte la situazione è critica. È di qualche settimana fa la notizia di un crollo all’Istituto “Colombatto” di Torino, che fortunatamente non ha provocato feriti perché avvenuto in orario extrascolastico.

Ecco perché ci si domanda dove siano finiti questi fondi promessi ormai quasi due anni fa e non ancora giunti nelle casse di chi dovrebbe usufruirne. Il percorso degli stanziamenti dovrebbe essere il seguente: dal CIPE i fondi devono essere inviati a Comuni e Province competenti (generalmente i Comuni per le scuole inferiori e le scuole superiori di primo grado, le Province per le scuole superiori di secondo grado), che, mettendoli a bilancio, dovrebbero aprire le casse alle scuole che ne hanno fatto richiesta.

Di fatto, però, questi soldi non sono ancora disponibili.

Come sempre accade, in Italia si attendono le tragedie: dopo il crollo del Darwin era stato annunciato che si sarebbe sbloccata una tranche dei fondi. Ma le altre scuole del Piemonte sono ancora a bocca asciutta.

 

Effettuando una ricerca accurata contattando le scuole e le istituzioni interessate, i dati che emergono sono allarmanti: nessun ente sembra essere davvero a conoscenza di dove si trovino i fondi e di quando questi saranno disponibili. Alcuni esempi su tutti: a Biella, per la Scuola di Istruzione secondaria di primo grado “San Francesco”, erano stati assegnati 400.000 euro. Con nota del 26 gennaio 2012 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha però comunicato al Comune di Biella che quei fondi non sono per ora disponibili. Alla Provincia di Verbania, alla quale spetterebbero 100.000 euro per l’Istituto “Maggia” di Stresa  e 325.000 per l’Itis “Cobianchi” di Verbania, ad oggi non è arrivata nemmeno la prima rata d’acconto, impedendo alla Provincia di pubblicare le gare d’appalto.

Nella stessa situazione la Provincia di Vercelli e la Provincia di Torino. In particolare quest’ultima lancia un allarme: dopo aver sollecitato il Ministero diverse volte per ottenere la restituzione delle Convenzioni per le scuole che necessitano di lavori, e poterli quindi iniziare, soltanto quella relativa al “Darwin” di Rivoli è tornata indietro. La gara d’appalto è stata assegnata il 18 gennaio di quest’anno, ma a metà maggio la Provincia non aveva ancora ricevuto un solo euro per la messa in sicurezza dell’Istituto, già teatro di una tragedia.

Per quanto riguarda le altre scuole della provincia, silenzio dal Ministero: «questo Ente – ci segnala l’ufficio competente per la Provincia di Torino – non ha potuto avviare le procedure di gara di tutti gli altri interventi, benché lo stesso Ministero avesse valutato gli stessi, in sede di ammissibilità al finanziamento, prioritari e urgenti a garanzia della sicurezza della popolazione scolastica.»

 

Alcuni Comuni e Province hanno già attivato le convenzioni con le scuole, come il Comune di Domodossola, dove i lavori dovrebbero iniziare in questi giorni, ma gli stanziamenti non sono ancora nelle casse comunali. Alcune eccezioni, però, sembrano esserci: ad esempio la scuola di Crescentino ci segnala di avere a disposizione i 500.000 euro stanziati dal CIPE; il fatto sembra più unico che raro.

 

Il problema resta molto grave: non solo le scuole non sono a conoscenza degli stanziamenti e gli Enti locali non li hanno ancora nelle loro casse, ma intanto la situazione continua a peggiorare. Gli Istituti devono continuare a garantire l’offerta formativa in edifici poco sicuri, e Comuni e Province si trovano a dover tappare i buchi di finanziamenti mai arrivati, con il rischio di chiudere i bilanci in negativo: il Comune di Sant’Ambrogio, nel torinese, rischia di uscire dal patto di stabilità per aver messo in bilancio i fondi CIPE dei quali però non esiste traccia. Ormai sembra che questi finanziamenti siano avvolti da un alone di mistero ed omissioni che li rendono, almeno per ora, irraggiungibili.