Carceri a dignità 0

Un articolo di Toni Castellano – “Senza Dignità” è il titolo del IX Rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia, presentato il 19 novembre a Roma e redatto dall’associazione Antigone. A conferma del titolo i dati: il tasso di sovraffollamento in Italia tocca quota 142,5% mentre la media europea è del 99,6%. Alcune regioni italiane superano di parecchio la media dei 140 detenuti ogni 100 posti. Liguria e Puglia sono addirittura sopra i 176. Presi nello specifico alcune carceri mostrano numeri ancora più inquietanti: quello messinese di Mistretta ha un tasso del 269%.

La popolazione carceraria italiana è composta da 66.685 persone, 1.567 sono ergastolani. Il 95% del totale sono uomini. Uno su tre è straniero (23.789) e quattro su 10 hanno meno di 35 anni. I reati più comuni tra i carcerati sono quelli contro il patrimonio e subito dopo quelli legati al traffico e all’utilizzo di stupefacenti.

Le misure d’emergenza (la legge Alfano e il decreto Severino) più recenti studiate per risolvere la situazione hanno palesemente fallito. Dalla dichiarazione dello stato di emergenza (13 gennaio 2010) per il sovraffollamento i detenuti sono addirittura aumentati.  Dai 64.791 risultanti dal censimento di fine 2009 si è arrivati ai 66.685 del 2012. La detenzione domiciliare dell’ultimo anno di pena e la sua estensione agli ultimi diciotto mesi (legge svuota-carceri e decreto salva-carceri)ha fatto uscire di galera (dalla promulgazione al 31 ottobre 2012) 8.267 detenuti in 20 mesi. Il dato, spiega il Rapporto, non va messo in relazione con il numero dei detenuti presenti bensì con il totale di coloro che sono usciti, che sono più di 140.000. Numeri esigui dunque se si considera che circa la metà di questi sarebbe uscita lo stesso.

La denuncia del Rapporto sta nella constatazione che i dati ufficiali sui posti regolari e i risultati del piano di edilizia penitenziaria mostrino lacune e incongruenze.

Il ministero dice che dalla proclamazione dello stato di emergenza a oggi sono stati creati 2.722 posti letto in più. Senza considerare la modestia del risultato (enormemente al di sotto dei posti promessi dal piano carceri, la cui prima stesura prevedeva oltre 17.000 nuovi posti entro il 2012 e la cui ultima stesura ne prevede 11.000 circa entro il 2013) anche la sua credibilità è debole: alla fine del 2009, la capienza regolamentare era di 44.073 posti, passati a fine ottobre di quest’anno a 46.795: “La notizia – dice l’associazione – è incredibile perché due mesi prima, la capienza degli istituti era di 45.568 posti. In Calabria ci sarebbero 263 posti in più, in Umbria 196 e in Lombardia addirittura 661 in più”. Antigone segnala invece che “non risultano aperture di nuove carceri, né di nuovi padiglioni in vecchie carceri, né in Calabria (dove è anzi stato chiuso il carcere di Laureana di Borrello), né in Umbria e né in Lombardia. A che gioco giochiamo?”.

Per di più 5 mila posti, rispetto ai numeri della capienza regolamentare delle carceri non sono al momento disponibili perché sono in padiglioni inagibili o in fase di ristrutturazione.

Ma il dato più triste, anche questo in aumento constante, è quello dei suicidi e delle morti nelle strutture penitenziarie. 53 sono i suicidi, dieci in più dell’anno passato. 93 in tutto i detenuti morti in carcere nel 2012.