Avanti così, insieme

Nello scorso mese di aprile il nostro movimento ha deciso di dedicarsi del tempo, mettendosi allo specchio.

Un tempo preso sia per discutere delle novità relative alla Scuola di Politica, che abbiamo voluto ripensare attraverso la costituzione di alcune classi tematiche, sia per riflettere sul nostro modo di fare movimento, un modo senz’altro complesso, perché ha l’ambizione di tenere insieme funzione pedagogica e impegno politico, un ventaglio di età che ormai abbraccia due generazioni, una dimensione che si fa nazionale e che vorremmo europea. Lo abbiamo fatto da un lato incontrando attraverso un ciclo di riunioni dedicate tutti coloro che sono impegnati nelle nostre associazioni, dall’altro proponendo una intervista a domande aperte, risposte scritte, in forma anonima, per consentire la massima libertà di espressione.

Hanno partecipato 82 persone, 36 femmine e 46 maschi, con una forbice tra chi ha meno di 20 anni e chi ne ha più di 40.

Emerge tra gli intervistati una visione partitica pressoché omogenea, che guarda a tutto l’arco del centro sinistra, con una percentuale residuale (sotto il 10%) che guarda al M5S.

È interessante notare come tra le persone, benché con età diverse, ci sia un forte filo rosso che tiene uniti: i riferimenti culturali, la bibliografia essenziale, sono spesso ricorrenti a prescindere dall’età (Freire, Olivetti, Milani, Orwell i più citati).

Elemento che emerge fortemente nelle risposte è la dimensione europea, richiamata tra le priorità di molti, come orizzonte al quale guardare.

Tra i progetti che vengono definite come “affermazioni memorabili”, al primo posto spicca con 25 preferenze il lavoro dell’ultima Legislatura, con il protagonismo di Davide Mattiello; al secondo posto a ex aequo con 11 preferenze il Meridiano d’Europa (l’inchiesta è precedente e dunque non influenzata dal buon esito del viaggio a Belgrado di inizio maggio) e il lavoro sulla sicurezza scolastica legata al 22 novembre 2008/Fondo Vito Scafidi.

A seguire il lavoro del progetto Scu.Ter., che porta con sé la rete nazionale del We care e le comunità solidali.

Rispetto al modello organizzativo, la quasi totalità delle persone ha rimarcato che dovremmo andare ‘avanti così’, nel generare movimento a partire dalle scuole per poi occuparci in concreto anche di azione politica. Si è sottolineato a più riprese che il modello, tutto considerato giovane (Benvenuti in Italia nasce nel 2011) ha ancora bisogno di forza e spinta e dunque è naturale che i risultati possano essere non sempre all’altezza delle aspettative. Ma solo proseguendo, insieme, e allargando la rete, sarà possibile migliorare.

Da ultimo, abbiamo chiesto di affidare ai posteri una massima e ne abbiamo selezionata una per ogni fascia d’età: divertente notare come cambia il sentimento, rimanendo in una linea di impegno, al variare dell’età. I più giovani dicono ‘Senza fretta ma senza sosta’, tra i 20 e i 30 ‘Se hai paura degli sconosciuti, ne sarai sempre circondato’, tra i 30 e i 40 ‘Senza la gestione del potere, nulla cambia’ e dopo i 40 ‘Non fatevi prendere dal panico’.

Avanti così dunque, insieme.