Ars legalitatis

Senza titolo

 

L’Arte contemporanea al servizio della legalità e della solidarietà, ovvero un consistente nucleo di opere d’arte, tra dipinti, litografie, incisioni e sculture di Domenico Purificato, Giulio Turcato, Piero Gilardi, Sergio Scanu ed altri artisti, che vanno a costituire il fondo di dotazione dell’associazione Benvenuti in Italia.

 

Nata a Torino nel 2010 per iniziativa di Davide Mattiello (in seguito parlamentare indipendente nelle fila del Partito Democratico), più che una Fondazione stricto sensu essa rappresenta un organismo ‘di partecipazione’, una nuova espressione di ‘rappresentanza politica’ che, su ispirazione degli american advocacy groups, si fa promotrice dei principi di democrazia, legittimità e cittadinanza attiva. L’obiettivo è quello di elaborare idee e realizzare progetti in ambito sociale, educativo e culturale e di attrarre l’attenzione dell’opinione pubblica su tali programmi per poi, esercitando pressione sui governanti, convertirli in proposte politiche concrete. Tra le attività svolte dalla Fondazione, la ‘Scuola di politica’ e di ‘buone pratiche’ unitamente all’impegno costante contro le mafie e la corruzione ed il coordinamento, l’approfondimento e la pubblicazione di diversi argomenti di ricerca.

 

Pensiero, passione ed azione costante sono gli abituali input che caratterizzano l’operato dei militanti dell’associazione; i medesimi stimoli che, nel tempo, hanno ugualmente esortato alcuni artisti e i loro congiunti, vari galleristi e collezionisti o singoli promotori a sostenere l’organizzazione torinese attraverso la donazione di opere d’arte.

 

Una collezione eterogenea, un assortimento benefico in cui, tra oli su tela, incisioni, creazioni plastiche e fotografie di autori più o meno noti si possono ammirare anche una ‘classicheggiante’ Natura morta di Domenico Purificato, oscillante tra l’affiliazione alla scuola romana e l’adesione incondizionata al neorealismo da parte del pittore laziale o l’astrattismo formale espresso da Giulio Turcato in Arcipelago, un rutilante e cangiante monocromo turchino su sfondo scuro. Ad esse si unisce l’incisione Hodie tibi cras mihi riprodotta da Alberto Maso Gilli per la Maison Goupil e tratta dal dipinto del ritrattista Pier Celestino Gilardi, conservato nella Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino; con quest’opera del 1884, coinvolgente nella angoscia composta del gruppo di anziani che mestamente assiste alle esequie di un loro compagno, l’artista vercellese raggiunse una notevole popolarità. Ed inoltre l’esponente dell’action painting nostrana Adriano Tuninetto, presente nella raccolta con Figurina del 1956, in cui si rileva l’inclinazione del pittore per i forti contrasti cromatici e per le fisionomie lucidamente sviscerate, fino alla deformazione dei tratti. Del pittore Sergio Scanu sono in dotazione due opere, Cresta vivace, un olio su masonite, in cui le vigorose tinte, incandescenti come un’ondata lavica, dominano interamente la scena e Don Tarcisio, una effigie di intensa potenza espressiva sezionata in affilate geometrie di picassiana memoria.

Accanto alle rilevanti testimonianze di artisti scomparsi o di veterani appartenenti ai più apprezzabili movimenti artistici contemporanei, la Fondazione conserva anche opere di più recente attuazione ideate, tra gli altri, da Letizia Battaglia, Gianni Bergamin e Daniele Ratti.

 

Tra le donazioni vi sono anche delle testimonianze di Piero Gilardi, autore e teorico da sempre attento sia alle più moderne tendenze artistiche ed alle nuove tecnologie sia a riprodurre attraverso i diversi materiali, frammenti di vita naturale; come si osserva anche nell’Albero della rinascita del 2010, in poliuretano espanso, che nel germogliare allegorico della vita, qui emblematicamente evocata attraverso il movimento dal sottosuolo verso l’alto − dalle radici scure e svigorite al tronco vivificato dalla colorazione malva, per finire alle fronde deflagranti nel verde acceso e nei frutti scarlatti, dei succulenti fichi d’india,  − casualmente sembra richiamare, nelle forme e nei toni, il logo che contrassegna la sigla di Benvenuti in Italia.

Una attestazione evidente della corrispondenza di intenti tra pensieri ed azioni, arte e creatività, solidarietà e passione della operosa Fondazione.

  Maria Antonia Nocco