Approvata la riforma contro le intimidazioni agli amministratori locali

La riforma dell’articolo 338 del codice penale, approvata in via definitiva il 22 giugno 2017 dalla Camera dei deputati, intende rafforzare gli strumenti penali contro le intimidazioni ai danni degli amministratori locali, che negli ultimi anni hanno assunto dimensioni preoccupanti. Una proposta di legge fortemente voluta dalle due associazioni che in Italia più si incaricano di rappresentare le istanze degli amministratori locali, ANCI e Avviso pubblico.
La proposta ha origine dal lavoro svolto dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni ai danni degli amministratori locali che ha evidenziato come queste aggressioni, pur realizzandosi con modalità diverse (aggressioni, minacce via email, via telefono o sui social network, danneggiamenti, recapito o ritrovamento di proiettili o carcasse di animali) hanno in comune il fatto di colpire la vittima proprio nel suo ruolo di amministratore locale.

L’assenza, nel nostro ordinamento, di norme specifiche ha fatto sì che le intimidazioni venissero perseguite per legge come in relazione a offese dei beni individuali, senza considerare tutto ciò che sta intorno, e che è altrettanto importante.
La novità più significativa della legge, infatti, è l’allargamento della tutela ai singoli componenti dei corpi politici, amministrativi e giudiziari, che sono quindi tutelati anche quando operano al di fuori dell’organo collegiale cui fanno riferimento.

Come ha ricordato il relatore alla Camera, Davide Mattiello, nostro fondatore è “una proposta di legge utile e illuminata, che idealmente è dedicata in particolare a quegli amministratori locali che hanno pagato con la vita la propria dedizione alla Repubblica. Fatemene ricordare uno per tutti: il sindaco di Pagani, Marcello Torre, ucciso per ordine di Cutolo l’11 dicembre 1980. E anche a quelli che non sono stati uccisi, ma mortificati quando hanno scelto la legalità anziché l’accomodamento… L’Italia spesso in affanno sul cammino della credibilità istituzionale deve molto a tutti loro”.

Per ulteriori approfondimenti si rinvia ai lavori parlamentari del provvedimento “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 maggio 1960, n. 570, a tutela dei Corpi politici, amministrativi o giudiziari e dei loro singoli componenti”, (AC 3891) – relatore Davide Mattiello (PD) – e ai dossier del Servizio studi della Camera dei deputati.

Le parole di Davide Mattiello