Ogni 10 anni l’ISTAT pubblica un censimento dell’agricoltura in Italia. L’ultimo, del 2010, riporta una riduzione del 35% delle aziende agricole piemontesi, dato in linea con quello nazionale. Anche nel campo della zootecnia si riscontra una riduzione, anche se minore rispetto al dato nazionale (23% contro il 41%).  A chiudere sono principalmente le piccole aziende, per le quali i costi di mantenimento diventano più alti dei guadagni. Dall’altro lato però, i dati ci illustrano un aumento della dimensione media aziendale, che passa dai 10 ai 15 ettari.

La forza lavoro, come spesso succede in Italia, è basata per il 77% sulla manodopera familiare. Unendo i due dati, si può ben intuire come la cessione di un’attività lasci facilmente senza lavoro un’intera famiglia e non un solo componente di essa, dato allarmante se si pensa che il Piemonte è tra le regioni più dedite all’agricoltura.

Uno dei modelli di agricoltura possibili è quello dell’agricoltura contadina, più attento alla cura del territorio, alla protezione della biodiversità e alla conservazione delle tradizioni. I benefici non sono apprezzabili solo dai consumatori e dalla collettività, ma anche dai singoli contadini e da chi vuole intraprendere una nuova attività in questo settore. Infatti i costi iniziali sono potenzialmente minori, e lo sarebbero ancora di più se i fondi dell’Unione Europea (che stanzia ogni anno 45 miliardi di euro per la Politica Agricola Comune) potessero avere un più ampio utilizzo.

A questo proposito il coordinamento delle associazioni contadine piemontesi è molto attivo nel proporre migliorie sul piano legislativo, che renderebbero l’agricoltura contadina più accessibile e più competitiva rispetto all’agricoltura industriale, la quale gioco forza rimane la principale fonte dei nostri prodotti agricoli.

Nel prossimo incontro della Scuola di Politica della Fondazione Benvenuti in Italia, si confronteranno due visioni in parte differenti: da un lato Confagricoltura e dall’altro Agricoltura contadina, partendo dalla comune consapevolezza che il settore agricolo ha il compito primario di fornire l’alimentazione per la nostra popolazione e deve esser messo nelle migliori condizioni per poter adempiere a questo importante compito.

L’appuntamento è alle 21 di lunedì 28 aprile presso la Fabbrica delle “E”, in corso Trapani 91b a Torino.

 

 

(Sara Levrini)

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