La Costituzione italiana comprende una sezione, il Titolo IV, nominata “Rapporti politici”. Al suo interno il legislatore chiarisce quali sono i diritti politici di ogni cittadino italiano e la natura del sistema rappresentativo. L’articolo che più ci sembra interessante è l’art. 49, che recita: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”.
L’articolo è ovviamente importantissimo. Scritto all’indomani della seconda guerra mondiale e del ventennio fascista, i costituenti volevano sottolineare la libertà di adesione di ogni cittadino a qualsivoglia partito (e il termine “partiti” è infatti espresso al plurale), sottolineando che tale possibilità è alla base della democrazia. Nulla da ridire, ovviamente.
Eppure oggi non possiamo non notare come questo articolo sembri attribuire ai partiti politici una sorta di monopolio della rappresentanza. Proviamo a rileggerlo: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Se un cittadino vuole “concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”, cioè interessarsi attivamente della vita pubblica e dei processi decisionali, la via suggerita dalla Costituzione è l’adesione a un partito.
Negli ultimi anni si è però registrato anche in Italia, come già all’estero, una crescita di forme di politica diffusa e il continuo aumento di iniziative specificamente politiche promosse da soggetti non partitici: è il caso dell’azione di associazioni, fondazioni, think tanks, movimenti, reti informali che si adoperano per “concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”, proprio come recita la nostra Costituzione. La stessa Fondazione Benvenuti in Italia nasce con questo obiettivo e ha dimostrato di essere in grado di promuovere politiche pubbliche in svariate occasioni, dalla Campagna per l’8permille alla Scuola pubblica, all’Agenda Molti, al recente quaderno dedicato alla Regione Piemonte.
È stata recentemente presentata in Parlamento una proposta di legge per la modifica di questo articolo della Costituzione, aggiungendovi le parti che segnaliamo in grassetto: “Tutti i cittadini hanno diritto ad associarsi liberamente in partiti, movimenti, altre organizzazioni senza scopo di lucro per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Questa proposta, presentata dagli onorevoli Marcon, Beni, Boccadutri, Marzano, Zan, Mattiello e altri, va nella direzione auspicata da Benvenuti in Italia fin dalla sua Costituzione e di cui molte delle sua attività di Ricerc’Azione sono chiara testimonianza.
A partire da questa proposta ci incontreremo lunedì prossimo, 14 aprile, con il senatore Walter Tocci, per parlare di Nuove forme di rappresentanza politica. L’appuntamento della Scuola di Politica della Fondazione Benvenuti in Italia è come sempre alla Fabbrica delle “e”, in Corso Trapani 91b a Torino, ore 21.

(Francesco Regalzi)

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