Mozione di sfiducia!

Oggi la Fondazione Benvenuti in Italia, nella persona del Presidente Davide Mattiello, ha consegnato alle opposizioni del Consiglio Regionale un testo che rappresenta la mozione di sfiducia nei confronti dell’attuale Giunta regionale.

La Consigliera regionale  Eleonora Artesio ha raccolto la sfida; attendiamo altri riscontri.

Pensiamo sia giunto il tempo del coraggio: troppe prudenze, troppi tatticismi giocano a favore dell’immobilismo di questo governo regionale, eletto in condizioni non limpide: torniamo a votare, in modo trasparente e chiaro.

Di seguito, il testo integrale.

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Sull’esito delle ultime elezioni regionali si sono pronunciati prima – in forma interrotta e non definitiva – il Tribunale Amministrativo Regionale e successivamente il Consiglio di Stato. La valutazione e la determinazione sulle procedure e sulla influenza delle stesse rispetto all’esito elettorale sono stati, quindi, consegnati agli organi della giustizia.

Accanto e oltre esiste una sofferenza sostanziale, diversa dal contenuto giuridico: non quanto il procedimento fosse formalmente tollerabile, ma quanto trasparente alfine di consentire agli elettori una schietta comprensione sulle scelte di rappresentanza compiute dalle liste e sulla loro collocazione nelle coalizioni in competizione.

Riteniamo che l’esito delle elezioni regionali sia stato pesantemente condizionato da comportamenti volti ad abusare della fiducia dei cittadini.

La fiducia che i cittadini devono poter riporre nelle democrazia rappresentativa si basa sulla presunzione di correttezza dei comportamenti del personale politico, soprattutto in quelle fasi della vita istituzionale dalle quali dipendono orientamenti generali.

Questo tipo di fiducia è purtroppo sempre più compromesso.

La fiducia nelle istituzioni è un bene da promuovere, non meno importante della manifestazione libera della propria intenzione elettorale, anzi è un requisito per l’esercizio consapevole del diritto di scelta.

Approfittare della fiducia dei cittadini, adottando comportamenti che oscillano tra il furbesco e il penale, non fa che svuotare di legittimazione la politica e allontana dalla partecipazione civica, soprattutto i più giovani.

Ma a screditare le istituzioni è anche il comportamento di chi, per rassegnazione o per convenienza, non reagisca.

Per dare ai cittadini un segnale di riscatto della politica e delle istituzioni, occorre chiarezza e responsabilità sulla democrazia sostanziale, cioè sul modo trasparente con cui si concorre a rappresentare il consenso e la volontà degli elettori.

Per riaffermare la democrazia sostanziale, bisogna tornare a votare. Lo strumento formale percorribile per il ritorno al voto è l’approvazione di una mozione di sfiducia ai sensi dell’art. 52 della Regione Piemonte.